Io ti salverò (Spellbound in lingua originale, che rimanda all’essere “incantato” o “ammaliato”) è un thriller psicoanalitico del 1945 diretto da Alfred Hitchcock. Verrà mandato nuovamente in onda questa sera, alle 21.10 su TV2000. È considerato tra i thriller psicologici più significativi del maestro del brivido, ed è uno dei primi film ad utilizzare la psicoanalisi freudiana come elemento chiave e metodo d’indagine, e addirittura come cuore pulsante della narrazione.
È considerato uno dei film meglio riusciti di Hitchcock e, per quanto può valere, sono d’accordo con la critica (a parlare è Greta). Lo vidi da bambina e ne rimasi, appunto, ammaliata, anche se al tempo mi inquietò parecchio. Quello che mi colpì da subito fu la straordinaria bravura della coppia protagonista: Ingrid Bergman e Gregory Peck.
La trama cattura fin dall’inizio: la protagonista, la dottoressa Constance Petersen (Ingrid Bergman), lavora nella clinica psichiatrica Villa Verde. Il direttore, il dottor Murchison, sta per andare in pensione anticipata dopo un esaurimento nervoso, e deve essere sostituito da un nuovo medico, il misterioso dottor Anthony Edwards (Gregory Peck) di cui nessuno sa nulla. Al suo arrivo, però, si scopre che è affetto da amnesia e forse non è neppure chi dice di essere. Alcuni sospettano perfino che possa aver ucciso il vero Edwards. Constance, innamorata a prima vista del nuovo direttore e ricambiata, cerca di aiutarlo a recuperare la memoria e a scoprire la verità.
Il film è ricco di colpi di scena e simbolismi psicoanalitici, come le ossessioni che tormentano il protagonista, ma preferisco non svelare altro, per non rischiare di rovinarvi la sorpresa.
Aggiungerò solo che le scenografie delle sequenze oniriche, che contribuiscono a rendere questa pellicola un capolavoro, sono state disegnate da Salvador Dalí, mentre la colonna sonora è di Miklós Rózsa, che ha vinto il Premio Oscar proprio per quest’opera.
