La Fiaba della Musica
La Famiglia Semibreve e il paiolo magico
Presentazione a cura di Natura e Cultura Editrice
Illustrazioni di Marghe Effe
La Famiglia Semibreve abita nel bosco incantato e svolge un compito molto importante: si prende cura del paiolo magico che custodisce il Segreto della Musica. Il papà Paolo Semibreve, la mamma Minima, la figlia Semiminima e le piccole gemelle Cromette si occupano giorno e notte del fuoco del camino, così che il paiolo non smetta mai di ribollire e sprigionare il suo fumo straordinario, tinto dei colori dell’arcobaleno e denso di suoni meravigliosi. Uscendo dal comignolo della casetta, infatti, il fumo si diffonde nel bosco e da lì in tutto il mondo, portando melodie e benefici in ogni dove. Ma un giorno la strega Borbotta, che odia tutto ciò che è armonioso, riesce a impadronirsi del prezioso paiolo. Mentre il bosco precipita in un’oscurità silenziosa, la strega già pregusta il momento in cui comanderà tutti i suoni della terra. Riuscirà la Famiglia Semibreve a recuperare il paiolo magico e a salvare il Segreto della Musica?
La Fiaba della Musica è nata giorno dopo giorno in forma orale alla presenza dei bambini, durante le lezioni di musica. L’autrice, maestra di musica, cercava un modo semplice, gioioso e coinvolgente per introdurre i piccoli allievi al solfeggio e agli elementi essenziali della notazione musicale senza ricorrere a nozioni e concetti astratti, troppo distanti dal loro mondo e difficili da afferrare. Attraverso personaggi che nel nome e nell’incedere assomigliano alle misure musicali, il racconto pone le basi per la capacità di percepire con naturalezza la scansione ritmica e leggere i primi spartiti, mentre eventi incantati svelano misteri come quello del pentagramma o della chiave di violino.
Per una propedeutica musicale ricca di fantasia e leggerezza.
Età consigliata: dai 4 anni

Presentazione dell’autrice Martina (Greta) Colonna
L’idea di una Fiaba della musica è nata quasi per caso, più di venticinque anni fa, mentre cercavo un modo semplice e gioioso per far entrare i bambini nel’universo dei ritmi. Volevo che potessero leggere uno spartito senza dover affrontare le astratte complicazioni della tradizionale teoria e solfeggio.
Per prima cosa, ho semplificato le regole: ho tolto le frazioni e trasformato l’unità di misura, il quarto, in un passo vero e proprio che si apre e si chiude, contenendo già in sé l’idea di battere e levare. Questo passo l’ho collegato al battito delle mani, così che il ritmo diventasse qualcosa di naturale, da sentire prima ancora che da capire.
I personaggi della famiglia della musica sono sbocciati spontaneamente, come note che si incontrano in un accordo perfetto. Ogni misura, ogni nota, ogni elemento della teoria ha trovato il suo posto nel racconto, plasmandosi pian piano attorno a ciò che volevo trasmettere e insegnare.
Quando ascolto la musica, un calore dolce mi avvolge, un amore che sembra scaturire dal cuore stesso. Così ho immaginato la musica come una famiglia unita: due genitori affettuosi e un fuoco che scalda il paiolo dove si cela il segreto delle melodie. Dal contatto tra fuoco e paiolo si sprigiona un fumo magico, carico di suoni e di colori, come un arcobaleno che danza nell’aria. Per me la musica è bellezza, non intesa in modo superficiale ma a livello profondo, capace di nutrire l’anima e far bene al cuore.
Per illustrare questa magia serviva qualcuno di sensibile, vicino al mondo dei bambini e alla filosofia steineriana. La giovane disegnatrice che abbiamo scelto, Marghe Effe, era perfetta: entusiasta, proveniva da una famiglia di antroposofi ed era dotata di un’innata delicatezza. Appena ha letto la storia, ha iniziato a buttare giù idee e schizzi con naturalezza, e subito abbiamo capito che era la collaboratrice ideale per dare vita alle immagini della fiaba.
Ho intuito di aver trovato la direzione giusta osservando l’entusiasmo dei bambini. Ascoltavano la fiaba con semplicità e meraviglia, imparavano senza sforzo, senza dubbi né complicazioni. Col tempo, ho pensato di trasformarla anche in piccola recita, così che potessero interiorizzare il ritmo con tutto il corpo. L’unico problema? Tutti volevano interpretare le cromette (le vivaci gemelline che procedono allacciate, correndo qui e lì).
Quando ho saputo che i colleghi continuavano a portare i bambini della propedeutica nel mondo della mia fiaba, ho deciso di raccogliere e unire i vari episodi, di dare loro una forma ordinata e metterli per iscritto. Ogni aneddoto era nato in modo spontaneo, ma ora la favola si presenta più completa, armoniosa e avvincente.
Secondo la mia esperienza, è molto bello presentare la fiaba come un piccolo dono. Ne portavo sempre un pezzetto all’inizio o alla fine di ogni lezione, e i bambini mi chiedevano di svelare il seguito. Ma non lasciatevi convincere: l’attesa fa parte della magia del racconto!
Buon divertimento e buon viaggio nel mondo della musica!
Martina (Greta) Colonna

Dove acquistare La Fiaba della Musica
Casa Editrice Natura e Cultura


