Sono d’accordo con la mia sorella acquisita Clara (vedi chicca del 28 maggio a questo link): Tutti in piedi, scritto, diretto e interpretato da Frank Dubosc, e da poco andato in onda su Raiuno, “non è soltanto una commedia sentimentale e leggera, ma anche ironica, agrodolce e perfino drammatica.” Però a me la vera perla di questo film del 2018 è sembrata Froncoise (la splendida e famosa attrice brillante Alexandra Lamy), la bella paraplegica che mantiene in ogni istante forza, autonomia, e perfino una grande ironia, anche quando è apparentemente in difficoltà. Anche quando lei è, a ben vedere, l’unica a guardare davvero il mondo “da seduta”, da sotto in su. La commedia è volutamente dissacrante, intelligente e autoironica. A partire da quel protagonista playboy incallito e presuntuoso che vuole conquistare proprio tutte le belle donne. Anche quella che non può avere. Anche a costo di sedere su una sedia a rotelle e imbrogliare tutto e tutti o obbligarli a mentire. Anche, in ultima istanza, a costo di diventare perfino un po’ antipatico. Nonostante l’inevitabile Happy end.
A questo punto, sarei curiosa di vedere la versione italiana del 2022 di Riccardo Milani, con Pierfrancesco Favino e Miriam Leone. Perché mi riesce difficile immaginarmi Favino antipatico… E perché il ritmo dell’originale è talvolta troppo lento, per i miei gusti… Di solito aborrisco i remake, e penso che abbiano poco senso. Questa volta, però, sono abbastanza interessata al remake italiano: quale sarà la versione dei fatti scelta dal regista Milani, quale la sua chiave di lettura? Mi riprometto di scovarla per voi e di fare un confronto oggettivo dopo aver visto anche Corro da te. Senza aggiungere sentimentalismi o simpatie personali. Se possibile.
E voi cosa ne pensate? Ci dareste una grande mano se ci forniste il vostro punto di vista su Tutti in piedi o, magari, anche sul remake.
Grazie mille e a presto, Greta