L’altra sera, un po’ per caso e soprattutto per mostrarlo al mio Amore, ho rivisto il film Matrimonio in appello, almeno per la quinta volta. E niente, è davvero una commedia deliziosa. Avete presente il vecchio adagio legato alla cucina: “Più ci metti e più ci trovi?” Be’, quando guardo questo film mi viene sempre in mente per la quantità di spunti, tutti lievi ma geniali, e di citazioni allegramente dotte – una tra tutte, la più importante, rimanda alla Costola di Adamo, film straordinario del 1950, (tra l’altro, una dei mie commedie preferite in assoluto!), con la coppia inimitabile Spencer Tracy e Katharine Hepburn (due avvocati felicemente sposati ma contrapposti in tribunale), sotto la solita strabiliante regia di George Cukor.
Ma tornando a Matrimonio in appello ( – Laws of Attraction nella versione originale inglese), qui abbiamo a che fare con Daniel e Audrey, interpretati in modo impeccabile da Pierce Brosnan e Julianne Moore, e diretti dal regista Peter Howitt, (lo stesso di Sliding doors, giusto per capire con chi abbiamo a che fare). I protagonisti sono due avvocati divorzisti, entrambi eleganti e pieni di charme, ma dallo stile opposto in tribunale: aggressivo e tenace lui, più dolce e apparentemente – solo apparentemente! – più accomodante lei. In comune hanno anche una carriera brillante e costellata di vittorie. Sì trovano a scontrarsi in tribunale più di una volta, finché, a forza di litigare, ovviamente si innamorano.
Al di là della trama di fondo, classica e prevedibile, l’intreccio è sviluppato con originalità e ironia british per niente scontate. I due attori, rispecchiandosi l’uno nell’altra, finiscono per amplificare e far brillare le doti dell’avversario, esattamente come avviene nelle diatribe in tribunale. Delicata e impeccabilmente eleganteanche quando allusiva, questa commedia del 2004 merita sicuramente di essere vista. Soprattutto per la parte girata nel castello scozzese, e per il piacevole contrasto tra i due eleganti avvocati con la coppia “svalvolata” di assistiti: un cantante rock sopra le righe e una stilista svampita almeno quanto originale!
L’amore trionfa in tutte le salse, dunque, ma trionfa con grande stile e buon gusto, e alcune trovate comiche davvero originali. Piacevole la definizione dei personaggi, solo apparentemente appiattiti in ruoli preconfezionati, ma in realtà esplorati nelle motivazioni e sfumature più recondite che ci permettono di affezionarci e immedesimarci perfino nell’algida Audrey, vittima di una madre che la vuole perfetta, e nello sfrontato Daniel, in fondo pieno di cuore e, a sorpresa, pronto a tutto per amore. Al di là delle apparenze.
Visto e rivisto, questo film lascia sempre un piacevole ricordo e un sorriso leggero nel cuore.
E voi? L’avete mai visto? Che ne pensate?
Fatemi sapere il vostro parere che, come sempre, conta molto per noi tarocche!
Un abbraccio, la vostra Greta