Parker Payne indaga è il titolo di una raccolta di racconti del 1932, e nello specifico di dodici casi investigativi, anche se sopra le righe rispetto a quelli consueti di Agatha Christie.
Sì, perché Parker Payne non è un classico investigatore e il delitto non è “il suo mestiere”, se non accidentalmente.
Quello che si ripromette questo detective meno conosciuto di Agatha Christie è, infatti, di risolvere l’infelicità dei suoi clienti. E lo dichiara in modo esplicito con un annuncio sulla prima pagina del giornale del mattino:
SIETE FELICI? IN CASO CONTRARIO, CONSULTARE MR PARKER PAYNE, 17 Richmond Street.
In comune con gli altri illustri detective della Christie, i racconti che vedono protagonista Parker Payne hanno comunque e innanzitutto:
- La mancanza di uno stile “letterario” in senso convenzionale: la scrittura della Christie va dritta al sodo e cioè alla risoluzione del caso, e non si perde in “voli pindarici” o descrizioni poco funzionali!
- Il disinteresse per i meccanismi psicologici reconditi a favore di quelli più immediati e connessi alla realtà dei fatti.
- Il disinteresse, almeno parziale, per il contesto storico a favore della trama e di ciò che può più prettamente coinvolgere il lettore in relazione al racconto.
- Parker Payne ha la stessa spalla di Poirot (nell’ultimo periodo dell’investigatore belga), e cioè la signorina Lemon, segretaria dotata di grande efficienza e capacità organizzativa ma di poca, pochissima fantasia.
- Mister Payne è sicuramente meno raffinato in raffronto al ben più celebre e acuto Poirot, però non manca di una certa sicumera che accomuna tutti gli investigatori della Christie, Miss Marple inclusa: Parker Payne sa che raggiungerà il suo scopo affinché i suoi clienti siano sempre soddisfatti, e nello specifico felici. Tant’è che pretende sempre il pagamento anticipato, spesso però in proporzione alle possibilità di chi gli chiede aiuto e non in relazione agli sforzi e alle spesa reali che vengono impiegati per la risoluzione del caso. Perché Mister Payne ha sempre delle spese vive piuttosto ingenti: non interviene, infatti, quasi mai in prima persona, ma si avvale spesso della collaborazione di attori e attrici di fiducia. Ad esempio, come nel “Caso del marito scontento” in cui si serve di una delle sue solite affascinanti attrici, Madeleine, per far ingelosire una moglie annoiata che si è invaghita di un giovanotto artistoide coi capelli lunghi e vuole divorziare da un marito innamorato e perciò disperato. Certo, può accadere che i suoi collaboratori siano fin troppo bravi a recitare, e che il marito, nella fattispecie, perda la testa per la stessa Miss Madeleine, ma questi sono imprevisti del mestiere, e di solito, comunque, Parker Payne arriva sempre alla risoluzione del caso. Un investigatore piuttosto sedentario, dunque, descritto spesso come piuttosto pingue e dotato di una certa dose di pigrizia. Dopo trentacinque anni passati a compilare statistiche in un ufficio governativo, Mister Payne, una volta in pensione, decide di mettere a frutto la sua esperienza. Spesso stando comodamente seduto dietro alla sua scrivania. Quando lo vediamo muoversi, infatti, facilmente si tratta di casi accidentali in cui si trova coinvolto durante una delle sue vacanze. Casi che comunque, ad ogni modo, risolve sempre brillantemente, s’intende! Non ci dimentichiamo infatti che, per quanto sedentario, corpulento e insolito, Parker Payne è pur sempre un investigatore di Agatha Christie. Che non ama perdere. In nessun caso.
E voi? Conoscevate questo detective meno noto della Christie? Cosa ne pensate?
Un abbraccio e alla prossima indagine, Greta