In her shoes – Se fossi lei

Stasera, su Rai Movie 24 alle 21.10 potremo rivedere la bellissima commedia In her shoes.

Di seguito, riportiamo l’articolo scritto qualche tempo fa da Greta, dedicato a film, libro e paragone fra i due. Buona visione dalle sorelle tarocche!

Le sorelle Rose e Maggie Feller non potrebbero essere più diverse di così: Rose, la maggiore, è sempre stata molto studiosa e intelligente; è un brillante avvocato, ma bruttina e insicura del suo aspetto. Maggie è bellissima, magra e attraente in modo vistoso, ma ha grossi disturbi dell’apprendimento e una grave dislessia che l’hanno convinta negli anni di essere “stupida” e di poter contare solo sul suo aspetto per farsi strada nella vita. 

Di conseguenza, conduce un’esistenza dissipata, cambiando continuamente lavoro e uomo come paia di scarpe. Quelle scarpe che le sorelle hanno in comune. Una passione, forse, che è l’unica che le lega. Da qui In Her Shoes, il titolo originale del libro della bravissima Jennifer Weiner (2002) che è stato, per fortuna, mantenuto intatto per il film del 2005 che dal libro è stato tratto, per la regia di Curtis Hanson, con Cameron Diaz nel ruolo di Meggie, Toni Collette bravissima come Rose e Shirley McLaine che, come sempre strepitosa, interpreta la nonna Ella. Il titolo In Her Shoes rappresenta, anche e molto bene, quella difficoltà delle sorelle di mettersi l’una nelle scarpe – o nei panni, diremmo noi, – dell’altra, cioè di capirsi, ora che sono cresciute. Eppure, nonostante tutto, le due ragazze sono molto legate, anche perché hanno perso la mamma molto presto e Rose ha fatto un po’ da madre alla sorella più piccola, e in fondo si vogliono un bene dell’anima. 

Detto per inciso, invece, il titolo italiano, A letto con Maggie, è solo una trovata pubblicitaria, e neanche tanto furba, dal momento che allontana il lettore dalla vera essenza del libro e dalla sua intelligente e acuta scrittura.

Comunque sia, questa è la premessa. La trama è dipanata in modo avvincente, più ancora nel libro che nel film.

Sarà la scoperta di avere una nonna in Florida, Ella, che era stata tenuta lontana dalle nipoti per volere del padre e dell’arcigna matrigna, che aiuterà le sorelle a ritrovarsi dopo mille peripezie. Perché Maggie prende tutto quello che è di Rose: soldi, scarpe e non solo. Arriva perfino ad andare a letto con Jim, il suo “fidanzato”, un superiore di Rose, avvocato attraente e bulimico del sesso. E questa, dopo anni in cui ha sopportato di tutto, è l’unica cosa che Rose non riesce proprio a perdonare a Maggie. Però è anche quello che, a conti fatti, contribuirà a dare una svolta alla vita piatta e noiosa di Rose: finalmente, la ragazza prende in mano la sua insoddisfazione e si concede una lunga pausa dal lavoro. Per caso e con gioia, si dedica all’attività di passeggiatrice per cani, guadagnandoci in salute e forma fisica; riesce perfino a trovare quello spazio per sé che le serviva per accorgersi di Simon Stein, un collega innamorato di lei da sempre, che si rivelerà essere il suo uomo ideale, e che in pochi mesi le restituirà la serenità e la voglia di rimettersi in gioco fino al punto di sposarsi e cambiare studio legale, dove si sentirà finalmente libera, appagata e stimata per quello che merita. 

Maggie, nel frattempo, scacciata di casa da Rose, si rifugia presso quella nonna che ha scoperto casualmente di avere tramite i biglietti d’auguri che Ella mandava ogni anno alle nipoti e che il genero nascondeva nell’armadio. Perché la madre di Maggie e Rose aveva dei grossi disturbi mentali, ma il marito era innamoratissimo di lei e non riusciva ad accettare le cure al litio che la appannavano e le toglievano la gioia di vivere. Quella gioia che si trasformava troppo spesso in disperazione, però, fino al punto di portarla alla decisione di uccidersi. Ed era proprio questo che la madre, Ella, temeva e cercava di scongiurare proteggendo la figlia in tutti i modi e insistendo perché prendesse i farmaci. Da qui, l’incompatibilità fra genero e suocera, e poi, dopo il suicidio della rispettiva moglie e figlia, l’allontanamento definitivo della nonna dalla famiglia. 

Ella è tormentata dal senso di colpa per aver abbandonato le nipoti e per non aver fatto di più per aiutare loro e la loro madre. È anche per questo che accoglie Maggie con entusiasmo fin da subito: le dà un tetto al Golden Acres, un ritiro per anziani attivi, e una motivazione per continuare a vivere. Grazie a Ella e agli altri anziani, con cui sorprendentemente lega molto, Maggie riuscirà perfino a scoprire la sua vera inclinazione e a diventare una personal shopper molto brava e ricercata. 

Sarà proprio lei a inventare il vestito da sposa perfetto per Rose, e le due sorelle si ritroveranno, finalmente felici, prima in Florida nella casa di riposo della nonna che riuscirà a farle riavvicinare con uno stratagemma, e poi al matrimonio di Rose con Simon, che suggella l’armonia ritrovata della famiglia.
Come sempre, mi sono divertita a scovare le differenze più o meno rilevanti tra la versione cinematografica e il testo da cui è stata tratta. Per inciso, la scrittrice Jennifer Weiner ha partecipato alla sceneggiatura che mantiene, infatti, intatto lo spirito e le più profonde motivazioni del romanzo.

Differenze tra il libro e il film:

  1. Il film elimina tutta la parte in cui Maggie si rifugia clandestinamente a Princeton, prima di approdare in Florida da nonna Ella. Devo dire che non se ne sente tanto la mancanza. Per forza di cose, però, verrà di conseguenza anche eliminato il personaggio di Charlie, un giovane regista che a Princeton frequenta Maggie, si innamora di lei, ricambiato, e la raggiunge al matrimonio di Rose. 
  2. Forse però è quasi più giusto così: il finale del film è, in questo modo, dedicato tutto alla felicità di Rose, per una volta al centro della scena, e Maggie, finalmente, decide di farsi da parte e di partecipare, senza essere troppo invadente, alla gioia della sorella.
  3. Nel libro, Maggie si riavvicina alla lettura prendendo in prestito molti libri dalla biblioteca di Princeton, in cui si nasconde, e partecipando abusivamente alle lezioni di letteratura. Scopre così di non essere affatto stupida e, nonostante la lentezza, si appassiona alla lettura. Nel film il tutto viene riassunto dall’incontro tra Maggie e un professore cieco – un bellissimo personaggio – anziano paziente della casa di riposo a cui Maggie, dietro sua insistenza, legge romanzi e poesie, scoprendo di amare la letteratura.
  4. Le sorelle, pur essendo molto diverse fisicamente, hanno gli stessi colori scuri della madre. Nel film, invece, sono ancora più dissimili che nelle descrizioni del libro, dal momento che Cameron Diaz è bionda con gli occhi chiari.
  5. Quando Maggie arriva in Florida, nel libro ci metterà mesi a legare con la nonna e gli altri anziani, parlando a monosillabe e rifugiandosi per lo più in camera sua. Nel film, invece, per ovvi motivi di ritmo cinematografico, l’evoluzione di Maggie verso l’altruismo e una maggiore saggezza (smettere di “rubacchiare qua e là” e trovarsi un lavoro) è decisamente veloce, se non velocissima se paragonata ai tempi letterari. 

Ecco, queste mi sembrano le differenze più evidenti, ma lascio a voi la parola, specie se avete sia letto il libro che visto il film che, per inciso, ho apprezzato entrambi moltissimo e vi consiglio caldamente!

Con affetto, sempre vostra, Greta

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