Il Fiammetta Tour – di Cinzia Neri Ravaglia con la collaborazione di Martina Greta Colonna

La vita in movimento di un’artista alla ricerca di risposte

Il Fiammetta tour, la vita in movimento di un’artista alla ricerca di risposte, è un libro nato dalla collaborazione letteraria tra me e Cinzia Neri Ravaglia, la mia ultima “committente”. Ballerina e attrice, Cinzia è un’artista solare ed eclettica. Nel 2020, ha viaggiato per buona parte dell’Italia con la sua macchina “antica” e amica, la famosa Fiammetta, una vecchia Peugeot gialla dipinta con fiamme arancioni. Durante il suo viaggio, Cinzia ha girato alcuni documentari dei luoghi e delle bellezze straordinarie che andava attraversando, e intervistato assessori alla cultura, sindaci, personalità importanti, ma soprattutto artisti di ogni genere dai più famosi come, solo per citarne alcuni, Giovani Allevi, Stefano Sarcinelli e Pietro De Silva, – che hanno letto il libro con entusiasmo e si sono gentilmente prestati a scrivere la prefazione, – ai mimi e cantanti di strada, attori di teatro, circensi, rapper e molti altri che, oltre a rispondere alle sue domande, si sono esibiti da soli, o con gruppi e band, davanti alle telecamere di Cinzia, donando il loro tempo e il loro talento perché restasse una testimonianza delle interviste e del passaggio di Cinzia nei loro paesi.

Terminato il libro, Cinzia sta ripercorrendo le tappe del suo viaggio per mostrare i documentari a chi l’ha gentilmente ospitata e per presentare il romanzo appena uscito. Presto, Il Fiammetta tour diventerà anche uno spettacolo dove ballerini, attori, registi, giocolieri, acrobati, e molti altri prenderanno parte alle spettacolo in movimento di Cinzia, sullo sfondo di alcune parole del libro e delle scene più salienti dei documentari.

Di seguito, riporto l’introduzione al libro Il Fiammetta tour, che funge anche un po’ da riassunto del libro, o meglio, è un’anticipazione per il lettore perché sappia a cosa sta andando incontro e chi è Cinzia, personaggio eclettico, divertente, affascinante, pazzerella e insieme geniale, a tratti una vera dura, ma per alcuni versi tenerissima!

Buona lettura!

Introduzione

 

Qualcuno dice che l’arte è una vocazione: non è fare, ma essere.

Quando ballo, canto e recito mi esprimo al meglio e sono felice: mi sento un Essere Umano completo. 

Ho vissuto tre, quattro vite, forse anche di più: questo me lo dicono gli altri, ma io non riesco a esserne consapevole fino in fondo e, quando mi fermo a pensare, mi sembra di non avere fatto ancora nulla. 

“Quando” … mi fermo.

Mi è capitato infatti poche volte nella vita di restare ferma, perché la mia autostima, spesso in lotta con sé stessa, ha bisogno di movimento per emergere e permettermi di respirare a fondo.

Eppure, considerando gli eventi razionalmente, ho fatto di tutto e di più; sono da sempre in viaggio, ma in due luoghi ho messo radici: Imola, la mia città natale, dove ritrovo le mie origini e una parte del mio Io artistico e della mia crescita umana e professionale, con l’Accademia di Danze Orientali e i numerosi corsi di ballo; e Roma, la mia amata città d’adozione, cuore pulsante del mio altro mondo che ruota principalmente intorno al teatro e al cinema.

Per lo più, però, sono sempre in viaggio, alla ricerca di nuove città, nuove persone da conoscere, nuove attività, nuovi lavori, nuove passioni, nuove esperienze sempre più creative. La verità è che sono sempre alla ricerca di una Cinzia diversa, di una donna più sicura di sé e “risolta”, che sappia lasciarsi dietro i traumi del passato. Che sappia elaborare l’anaffettività soffocante di una famiglia disfunzionale. E così ogni volta scappo da me stessa e da quello che non riesco ad accettare perché non lo riconosco come mio, perché ci vedo troppo dolore. Per sopravvivere ho creato una Cinzia nuova che possa esprimersi nel mondo fantasioso di cui ha bisogno: ballerina, coreografa, attrice di cinema, di teatro, artista per la TV. Ma quando mi fermo, torna a tormentarmi la paura dell’abbandono, della solitudine, nonostante le tante persone che ho intorno. E torno a soffrire. Perciò devo rimettermi in movimento e trasformare la mia vita in arte, perché solo così la so accettare. Così la so amare. Così riesco ad amare me stessa, Cinzia, coi miei cinquant’anni circa, con la voglia di scoprire, o riscoprire ancora, tutto il mondo, fuori e dentro di me!

Quando nel 2020 è arrivato il Covid, imponendoci il lockdown, il palcoscenico mi è franato sotto i piedi ed è tornata la paura. Insieme al silenzio, alla solitudine e alla reclusione forzata, sono venuti a farmi visita tutti, rumorosi e tenebrosi, i fantasmi di un passato irrisolto, più presente che mai.

Mi sono ritrovata all’improvviso ingabbiata, privata della libertà di movimento che avevo sempre dato per scontata. Certo, il motivo era grave, comprensibile. Una parte di me lo sapeva, ma il mio corpo fremeva, la mia immaginazione si sentiva persa, svuotata, il mio Io atterrito senza meta e senza futuro.

Da questa crisi è nata l’idea del Fiammetta Tour. Per cercare di riappropriarmi della mia personalità, sia come artista che a livello umano. Ho progettato tutto in poco tempo, mentre attendevo la tanto agognata libertà.

Sono partita il 7 agosto del 2020, approfittando delle prime riaperture, mossa dalla volontà di incontrare più persone possibili per ritrovare il mio equilibrio dissestato, confrontarmi con altri artisti sul momento tragico impostoci dagli eventi, e creare uno scambio di idee. E poi… e poi avevo la necessità di fuggire da una situazione personale insostenibile.

Il mio viaggio a bordo di Fiammetta è durato più di un mese. Fiammetta è la mia Peugeot del 1994, 500.000 chilometri all’attivo (ma non li dimostra!) che ho fatto dipingere di giallo e personalizzare applicando tante sfavillanti fiamme arancioni. Diciamo che non ci tengo a passare inosservata!

Il viaggio è stato certamente una fuga dalla frustrazione e dalla malinconia, ma anche un progetto di vita in cui poter vivere e recuperare quell’arte e quella cultura di cui ero stata privata e che tanto mi erano mancate. Volevo sentire l’energia della terra, del sole, respirare di nuovo all’aria aperta, riconoscermi e riscoprirmi nella passione di altri artisti per la vita, l’arte, lo scambio, la condivisione. Questo era il mio scopo principale, anche se prima di partire avevo provato un brivido di inquietudine e preoccupazione vera all’idea di viaggiare da sola, e da sola dover realizzare un progetto così complesso e ambizioso. 

Non avrei mai immaginato che invece sarebbe stato così bello, il mio viaggio. Così al di sopra di ogni aspettativa. E insieme, così faticoso, per il mio corpo. La mente continuava ad andare e andare, mentre macinavo strade, città, chilometri (ne ho percorsi 3.000 in tutto), ma il mio corpo era piegato dal caldo e dalla fatica, sopraffatto da tutto ciò che vedevo e documentavo in poco tempo, incamerando voracemente ogni esperienza, nell’unico modo in cui so vivere, in cui so essere: estremo.

Sono partita dal Mulino Scodellino di Castel Bolognese, un mulino ad acqua ancora funzionante, guidando verso sud; ho attraversato in tutto nove regioni e i loro meravigliosi paesaggi, sono stata accolta da persone diverse ma tutte ugualmente ospitali. Dall’Emilia Romagna mi sono spinta fino alle Marche, all’Abruzzo, al Molise, alla Puglia, alla Basilicata, alla Calabria, alla Campania, al Lazio. Ho visitato 28 comuni, intervistato 135 personaggi del mondo dello spettacolo e della musica – attori, scrittori, cantanti, musicisti, danzatori, pittori, artisti di strada, e molti assessori alla cultura, sindaci e vicesindaci che mi hanno descritto e messo in luce le bellezze e le peculiarità di quelle loro città che Fiammetta andava attraversando. Mentre fotografavo e documentavo tutto per non perdermi niente, ho iniziato a desiderare di poter presentare agli stessi Comuni – forse, un giorno, chissà – un progetto artistico che potesse restituire almeno in parte la meraviglia che mi avevano fatto assaporare, dando vita a una circolarità di energie positive e di affetto.

Nel 2021 e 2022, sotto una nuova ondata di Covid, non è stato possibile. Spero che questo sia un anno più fortunato e meno ostile al mondo dello spettacolo e al destino dell’Umanità in generale!

Pietro De Silva

Attore, commediografo e regista romano, inizia la sua carriera poliedrica nel mondo del teatro, entrando a far parte di compagnie teatrali tra le più celebri, come la Compagnia stabile di Gigi Proietti. Attore eclettico, si afferma in breve anche al cinema e alla TV, prendendo parte a famose serie televisive come Un medico in famiglia, e a film prestigiosi come La vita è bella di Roberto Benigni.

Prefazione di Pietro De Silva

 

Questo di Cinzia è l’avvincente racconto del suo viaggio – fisico ma anche iniziatico – attraverso l’Italia insieme alla sua amatissima auto fiammeggiante, alla ricerca di risposte che, forse, non troverà mai; è, insieme, metafora della sua stessa vita così meravigliosa e colorata, ma anche complessa, con molte matasse ancora da dipanare.

La prima parte mi ha particolarmente commosso. Ho percepito la sua malinconia presente e insistente, frammista alla frustrazione per essersi vista negare, durante tutto il periodo del Covid, la possibilità di esprimere quella passione per l’arte e la cultura che per lei è ossigeno, e primaria fonte di sopravvivenza. 

Sublime la descrizione felliniana e surreale che fa Cinzia della sua magrezza e della sua abilità a contorcersi, che in un certo senso hanno determinato il suo primo approccio al palcoscenico. 

La presenza di una madre anaffettiva trapela nel disagio adolescenziale che diventa poi in età adulta rimpianto per non essere riuscita a svincolarsi completamente da quelle dinamiche familiari che hanno mortificato il suo talento, compromettendo la sua crescita emozionale.

Significativo il racconto del suo percorso lavorativo – da donna delle pulizie a centralinista – e con esso di tutti gli escamotages che le sono serviti ad avere un minimo di autonomia: lei, che sua madre era determinata a veder sistemata dietro una scrivania come segretaria. Fino alla Svolta, che arriva proprio grazie alla Magia del Teatro – che ovviamente i genitori non riuscivano a metabolizzare, ma che per lei rappresentava un nuovo affaccio alla vita – gratificante emotivamente ma troppo precario per poterle garantire tranquillità e stabilità economiche: insomma, quello che qualsiasi neofita del teatro ha attraversato in età giovanile.

Poi il Covid, e con esso una sorta di “ritorno al passato”, a una quotidianità resa insopportabile dalla presenza della madre soffocante. 

Cinzia ritrova l’ossigeno e la libertà nel Fiammetta Tour, un viaggio ricco di incontri e di avvenimenti, che le permette di realizzare quel cambiamento che da tempo inseguiva con tanta tenacia.

Emozionante il suo amore spassionato per la Duse: chissà, forse nel suo piccolo si è identificata in quella donna dal talento smisurato, ma di una fragilità interiore immensa come l’Universo.

Infine, un plauso per essere riuscita a descrivere molto bene il suo nomadismo, dettagliandolo di racconti ed emozioni, dando sfogo a tutta la sua irrequietezza, trasformando la sua malinconia profonda in voglia di riscatto per le sofferenze passate.

Stefano Sarcinelli

Comico, drammaturgo e conduttore televisivo barese, agli esordi della sua fortunata carriera calca già i palcoscenici dei teatri più importanti d’Italia, e viene conosciuto dal grande pubblico. La sua fama è legata anche a film di successo come Uomo d’acqua dolce di Antonio Albanese e Manuale d’amore di Giovanni Veronesi, nonché a serie TV come Distretto di polizia.

Prefazione di Stefano Sarcinelli

 

Per prima cosa voglio ringraziare l’autrice per avermi insegnato qualcosa di nuovo. Prima di iniziare questa piacevole lettura non sapevo infatti dell’esistenza di una nuova parola: “Bambulti”.

Che cosa significa “bambulti”, parola plurale il cui singolare è “bambulto”, l’ho capito e l’ho scoperto leggendo questo diario/libro/autobiografia di Cinzia Neri Ravaglia.

“Bambulto” è l’unione di due parole in contrapposizione temporale: bambino e adulto.

Il bambino è una fase, un periodo della vita di ognuno di noi, durante il quale tutti siamo sia futuri uomini che future donne (o quello che vorremmo essere); ma in quel presente, siamo solo creature in cui tutto è puro e incorrotto. Siamo aperti alla vita, alla gioia, non abbiamo nessun pregiudizio e il nostro mondo fantastico è talmente ricco che realtà e fantasia non hanno confini; viviamo fino in fondo i sentimenti, e l’entusiasmo è il filo che lega ogni azione della giornata. 

L’adulto, invece, siamo sempre noi ma molto tempo dopo essere stati bambini. Durante quel lungo tempo che ci separa dall’essere stati bambini, spesso al posto dell’entusiasmo e della fantasia subentrano la rassegnazione e i pregiudizi, ma per fortuna anche la consapevolezza.

Ecco: io credo che la parola “bambulto” stia a indicare un essere umano di età matura (adulto) che ha saputo conservare quell’entusiasmo e quell’apertura tipica dei nostri primi anni di vita (bambino), e che ha trasformato in volontà matura e consapevole.

Questo libro è la storia di una “bambulta” che viaggia attraversando buona parte dell’Italia durante il post-Covid, e incontra decine e decine di “bambulti” che abitano in ogni regione italiana e che in ogni pagina, in ogni incontro hanno contribuito ad accendere una piccola fiamma con la loro storia, il loro impegno, il loro entusiasmo, il loro amore per l’arte, il territorio ma soprattutto per il prossimo, dando al lettore (almeno a me è successo) di vedere il nostro Paese come il pubblico in uno stadio che, visto nel suo insieme sembra una massa buia e indistinta, ma quando ognuno con il suo accendino dà vita a una piccola fiamma, trasforma quella massa nera in un cielo stellato che ti lascia a bocca aperta per l’emozione e la speranza di sapere che, al di là delle difficoltà, delle “défaillances” sociali e politiche, il nostro è un paese abitato da meravigliosi “bambulti” che ti faranno sentire sempre e dovunque, anche al Mulino Scodellino, a casa.

Per chi fosse interessato ad acquistare il libro, vi lascio. qui di seguito il link diretto: Il Fiammetta Tour.

Se per caso lo leggete, poi fatemi sapere cosa ne pensate. O chissà, magari Cinzia e Fiammetta arriveranno anche nella vostra città o nel vostro piccolo borgo, e vi capiterà di assistere allo spettacolo di Cinzia. Che merita davvero, ve lo garantisco!

Parola della sempre vostra 

Greta

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