Le sorelle tarocche

Capitolo liberamente tratto da Autoimmune,

romanzo inedito di Greta

Clara (il coniglietto) 
e Greta (Gretel) all’asilo 
nel carnevale del 1980

Clara è praticamente mia amica da sempre. Ci conosciamo fin da quando, con noi in fasce, le nostre mamme andavano al mercato insieme. Poi ci hanno iscritte allo stesso asilo, stessa scuola, e da lì è storia. La sua è sempre stata un po’ anche la mia, di famiglia, e lei molto più di un’amica, una sorella a tutti gli effetti. 

Greta e Clara in terza
 classe 1984

Con lei e grazie a lei ho fatto il mio viaggio premio dopo la laurea, a Londra, uno dei ricordi più belli della mia vita. E sempre lei mi rifornisce di trucchi ultra-glamour, romanzi e notizie buffe di gossip ogni volta che il mio morale tende ad infossarsi al di sotto del livello di guardia. Mi porta al mare nella sua casetta ogni volta che posso e che pensa che debba staccare la spina, mi coccola con DVD divertenti tipo Sex and the city Friends e scarpe eleganti ma comode, ogni volta che si presenta l’occasione di farmi un regalo, e le occasioni lei le sa trovare tutte. 
Clara convive con vari malanni di salute fin dalla nascita, forse è per questo che stare con lei è così bello, perché senti che è passata attraverso l’uragano ed è restata se stessa, semplice, gioiosa e sensibile. Ha anche un’ironia buona, nascosta sotto i suoi occhiali spessi, e del tutto inattesa, e per questo tanto più buffa e preziosa.

Greta e Clara, recita 
scolastica di terza media

Quando sto con lei sento profumo di casa, di ciambelle e caramelle alla fragola. Quando ci abbracciamo sprofondo nel suo essere morbida e accogliente. Ha la pelle più bella che abbia mai visto, setosa e vellutata come quella di una bimba. E come una bimba lo è davvero, per alcuni versi, una bimba nel suo mondo buono e pulito che la protegge da tutte le disavventure che ha dovuto passare per arrivare ad essere, forse solo anagraficamente, una donna. Per altri versi, però, è molto oltre la maturità media dei nostri coetanei, perché ha scoperto il segreto della sopravvivenza. Quando mi dispero e schiumo di rabbia penso a lei, che vive la vita giorno per giorno senza aspettative né religioni ma come un contenitore vuoto da riempire di cose sempre più belle, e in qualche modo mi calmo. 

Caorle 2009

Quando accendo il cellulare trovo immancabilmente un suo messaggio: non passa giorno senza la sua buona notte o altre mille piccole cose da condividere, ma mai scontate, fosse anche solo il commento su un film in TV. È grazie a lei che spesso penso che sì, forse posso andare avanti anche oggi, e magari col sorriso.

Caorle 2011

Clara non può guidare, ed è per questo che, ad accompagnarmi a fare una radiografia in ospedale, ieri che avevo la gamba barulla “stranamente” bloccata, sono venuti anche i suoi genitori. In macchina c’è pure il cane Lolita e cominciamo a ridere da subito pensando all’allegra combriccola che formiamo noi cinque, stipati sotto il caldo improvviso e molesto di un pomeriggio di maggio.

Mestre, Pasqua 2015

Ci avviamo verso le casse per pagare il mio esame. Io guido lei, lei trascina me e la mia gamba. 

“Le sorelle tarocche siamo!” dice ridendo, e ci viene un’ilarità scema, di quella che ti prende solo quando sei veramente a tuo agio con una persona che conosci da sempre, e ci facciamo guardare storto dagli altri mentre paghiamo alle casse automatiche per saltare la fila, tra un singulto e l’altro, ripetendo “le sorelle tarocche” e giù a ridere. 

Oriago, maggio 2020

Avremmo voglia di un aperitivo, e di brindare all’estate che sta arrivando e alla nostra amicizia che non se ne andrà mai, ma in questo momento l’unica cosa che ci possiamo concedere, visti i suoi e i miei, di farmaci in corpo, è una centrifuga gradevolmente fredda. 

Mirano, luglio 2021

“Però la chiamano Esotica”, dice Clara, tutta fiera, “sembra tipo uno di quei cocktail di Londra, quelli super buoni, ti ricordi?”. Ricordare Londra mi piace sempre, mi mette di buon umore pensare a com’eravamo spensierate e con tutta la vita davanti, con la sensazione di poter fare qualunque cosa. 

“Ma noi possiamo fare ancora, qualunque cosa”, dice Clara, “solo non sempre… certi giorni”, aggiunge. È davvero fantastica, le stringo il braccio forte e penso che, come spesso avviene, ha proprio ragione!

Refrontolo – TV – febbraio 2019

Dedicato alla mia adorata  Sorella Tarocca, Clara, Amica da sempre e per sempre, che oggi compie gli anni con i Migliori Auguri di Buon Compleanno e di Buona Vita per tutte le novità che la attendono e  per tutte le sorprese che merita e meriterebbe. Come una pioggia di stelle cadenti. Auguri di cuore e grazie…

11 pensieri riguardo “Le sorelle tarocche

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