Tra tutte le serie TV non è la mia preferita, ma Grey’s Anatomy esercita su di me un fascino speciale, come nessun altro cosiddetto Medical Drama. Anzi, di solito non seguo questo genere che mi intristisce e a volte trovo perfino raccapricciante.
Per chi non lo sapesse, per quei pochi, Grey’s Anatomy è un Medical Drama incentrato sulla vita di Meredith Grey, una dottoressa interpretata dalla magnifica Ellen Pompeo, inizialmente tirocinante del Siattle Grave Hospital, ospedale – hainoi! – solo immaginario. Durante le 17 stagioni (dal 2005 fino a oggi, che le riprese sono ancora in corso) avremo modo di seguiremo la sua brillante carriera, e quella dei suoi colleghi, nonché le vicende personali dei protagonisti. Su tutte, spicca la storia d’amore della protagonista, coronata dal matrimonio e tanti figli, col fighissimo ma ovviamente buonissimo e umanissimo dottor Derek Shepherd alias Patrick Dempsey.

Detto questo, sempre di storie ospedaliere si tratta, e non è che non si veda il sangue…
Allora perché? Perché quando capito su Grey’s Anatomy, la mitica serie di Sponda Rhimes, ne sono irrimediabilmente attratta, anche se naturalmente, poi, non sempre mi fermo a guardarla, se non altro perché, soprattutto durante la stagione estativa, la mandano più o meno a tutte le ore su LA7 o LA7d?

Mi sono interrogata a riguardo, e penso che le motivazioni siano varie, alcune più o meno scontate, altre più recondite. Provo ad elencarne alcune in ordine sparso:
- Il desiderio che possa essere vero, che davvero possa esistere qualcosa di simile a questo ospedale, a questi medici buoni e generosi che davvero ci tengono ai pazienti e se li prendono a cuore.
- I dialoghi: sempre particolari, mai scontati, pieni di calore umano senza essere melensi.
- Attori esperti e di buon calibro, spesso presi in prestito dal cinema e dal teatro.
- La voce narrante della dottoressa Meredith Grey alias Ellen Pompeo, doppiata in italiano dal tono suggestivo di Giuppy Izzo inimitabile e indimenticabile.
- La scelta delle musiche, sempre appropriate e vicine ai sentimenti che devono esprimere. Non per nulla, i titoli dei singoli episodi sono spesso ispirati a quelli di una o più canzoni.
- Commistione tra vita personale e vicende ospedaliere dei protagonisti strettamente intrecciate.
- Appassionanti storie d’amore tra colleghi che non mancano mai.
- Legami di amicizia, delicati o intensi, comunque deliziosi e non secondari alle storie d’amore, come quelli creati da Meredith, già durante la Prima Stagione, con altri specializzandi che diventano i suoi migliori amici e, in modo profondo e duraturo, resistono al tempo e alle avversità. Cito solo alcuni dei personaggi principali e più significativi, che diventano amici fedeli e irrinunciabili per la protagonista e veri e propri capisaldi per la serie: Cristina Yang – Sandra Oh, Izzie Stevens – Katherine Heigl, George O’Malley – T.R.Knight, Alex Karev – Justin Chambers.
- Storie commoventi di pazienti che entrano ed escono dal plot principale lasciando una profonda sensazione di calore e benessere per il rispetto e la fiducia con cui vengono trattate, mai esenti dal realismo ma neppure cruente e fini a se stesse.
- Dottori belli come modelli ma con l’umanità di Madre Teresa…
- Quel sapore un po’retrò che rende Grey’s Anatomy speciale e senza tempo.
Ecco, questi i principali punti che mi vengono in mente così, di getto!

E voi? Amate questa serie? Se sì, perché?
Sono curiosa di sapere il vostro parere! A presto, dunque, con un abbraccio, Greta
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