Stasera, come è naturale che sia, va in onda il secondo capitolo della saga di Bridget Jones, ovvero: Che pasticcio Bridget Jones!, alle 21.10 su La5.
Ho amato meno questo secondo capitolo della trilogia, nella sua versione cinematografica. Come molti spettatori, mi sono trovata a stupirmi per il cambio di registro e l’eccessiva ridicolizzazione che viene messa in atto a spese della protagonista. Ricorda più un cine-panettone dei fratelli Vanzina che Il diario di Bridget Jones, e si allontana eccessivamente dalla cifra stilistica della scrittrice Helen Fielding. Una motivazione, fra le altre, potrebbe addebitarsi sicuramente al cambio di regia: nel primo e nel terzo film della serie a dirigere è, infatti, Sharon Maguire, mentre nel “pasticcio,” troviamo a dirigere una regista meno famosa e più sopra le righe: Beeban Kidron. Il fatto che poi, in Bridget Jones’s baby, ritroveremo infatti Sharon Maguire, ci fa pensare che non solo noi ci siamo accorti della differenza tra le due registe. E voi? Cosa ne pensate?
Baci, Greta
