L’amica geniale – i libri, la serie

In occasione della messa in onda, domani alle 21:25, della terza serie su L’amica geniale, tratta dal terzo libro della tetralogia di Elena Ferrante, Storia di chi fugge e di chi resta, vi riproponiamo gli articoli dedicati al primo libro dei “magnifici quattro” e alle impressioni a caldo di Greta subito dopo la messa in onda della prima puntata di questa serie evento, così fedele al libro, così vicina al cuore degli spettatori e così coinvolgente da lasciare un segno indelebile in chi ha avuto la fortuna di seguirla, e siamo stati davvero in tanti!

Qui di seguito vi lasciamo anche i LINK diretti ai due articoli che abbiamo intitolato Quattro volte amica geniale, in cui Greta fa una “mappa” della tetralogia con la sinossi e l’approfondimento di ciascuno dei libri della Ferrante.

Quattro volte Amica geniale prima parte

Quattro volte Amica geniale seconda parte

Le otto puntate della prima stagione ripercorrono i fatti salienti del Primo Volume della tetralogia di Elena Ferrante, intitolato L’amica geniale, appunto, e si concentrano perciò solo su Infanzia e Adolescenza delle due amiche, Elena e Lila. Arrivano fino ai loro sedici anni e al matrimonio di Lila con Stefano Caracci. Si dice che siano però già in lavorazione altri 24 episodi che andranno in onda più avanti e narreranno le vicende delle due amiche napoletane coetanee che diventano donne insieme, affrontando difficoltà e violenza, sempre unite, – nel loro modo talvolta conflittuale ma sempre molto intenso, – fino ad arrivare affiancate alla vecchiaia.

Il regista della Serie TV L’amica geniale è Saverio Costanzo, già noto per aver diretto con estrema sensibilità il bestseller La solitudine dei numeri primi. Definisce la fiction “neorealista” e “una storia d’amore intima e piccolissima”. Il complimento più grande, per lui, è quando gli dicono che “guardando il (suo) film sembrava che nessuno recitasse”. Anche Elena Ferrante ha voluto attori non famosi per interpretare il suo capolavoro, e ci ha tenuto che soprattutto i bambini fossero spontanei e “presi dalla strada”. Grazie a questa coincidenza di intenti e di ideali, “l’incontro” tra regista e scrittrice è stato molto felice. Sempre che di scrittrice donna si tratti perché, ricordiamo, dietro ad Elena Ferrante si nasconde un mistero e neanche il regista della Serie TV tratta dai suoi romanzi l’ha mai incontrata dal vivo. La scrittrice ha collaborato però, col regista, alla stesura della sceneggiatura via mail.

Per la fiction sono state esaminate centinaia di bambine, seguendo l’indicazione della Ferrante “di scegliere bambini che non fossero attori” perché “i bambini attori raccontano i bambini come gli adulti immaginano che dovrebbero essere. Invece i bambini che non sono attori hanno più possibilità di uscire dagli stereotipi, specialmente se il regista è in grado di trovare il giusto equilibrio tra realtà e finzione.”

Costanzo ha ricostruito il mondo rionale di questo bestseller planetario con rigore filologico, “in una vecchia fabbrica abbandonata riadattata a teatro di posa”. Napoli non manca comunque nella fiction, perché la serie è stata girata anche nella Galleria Principe, in Piazza dei Martiri (dove aprono il negozio di scarpe i Cerullo, la famiglia di Lina, all’apice del successo), a Palazzo Gravina, nei dintorni del Teatro San Carlo, al molo di San Vincenzo e a Ischia. Costanzo ha definito Napoli un “teatro all’aperto” e i napoletani anche non professionisti spesso “attori fenomenali”. 

Il regista conosceva già e amava molto i romanzi della Ferrante e il modo in cui la scrittrice si occupa dell’emancipazione femminile con forza e delicatezza insieme, per cui è con grande piacere che ha diretto i film tratti dalla sua famosa tetralogia. La sfida, per il regista, è stata quella di entrare in sintonia con la profondità psicologica della scrittrice e riuscire a “provare empatia anche per i personaggi che si macchiano di gesti molto negativi”, al fine di far accettare anche “la più dura delle verità”. 

Ho raccolto queste testimonianze riassumendo diverse interviste, fatte sia al regista che alla Ferrante, che ho trovato on line.

La serie, ambientata nella Napoli caotica del dopoguerra, è stata prodotta dall’americana HBO in collaborazione con Rai Fiction e TIM vision, ed è stata molto attesa: se n’è fatto un gran parlare, anche perché la data della messa in onda era misteriosa. I primi due episodi sono stati mostrati in anteprima in alcuni dei cinema più importanti d’Italia, raggiungendo in tre giorni di programmazione nelle sale un enorme successo di pubblico, prima di passare in TV. Questa è la riprova che la serie sull’Amica geniale è decisamente ” filmica”, con tutti i pregi di singoli film pensati, organizzati, interpretati e girati ad arte.

Gli stessi primi due episodi sono stati presentati in anteprima mondiale alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia, a settembre, come proiezione esclusiva fuori concorso, e sono stati accolti con una standing ovation dal pubblico in sala. Comet dicevamo, infatti, la qualità di ciascuna puntata è davvero molto elevata e di grande valore artistico, tanto che si è parlato di una sequenza di film più che di una fiction vera e propria. 

Le protagoniste – bambine sono interpretate da due esordienti: Elisa Del Genio (Elena) e Ludovica Nasti (Lila). Margherita Mazzucco e Gaia Gerace sono invece le interpreti rispettivamente di Elena e Lila adolescenti, e anche loro alla prima esperienza sullo schermo. Del cast fanno parte anche Dora Romano (la maestra di Lina ed Elena), Tommaso Rusciano, Gennaro De Stefano, Kristijan Di Giacomo, Giovanni Amura ed Elisabetta de Palo. 

Dietro alla figura di Elena, voce narrante, si nasconde l’autrice dei romanzi. Qualcuno sostiene addirittura che si tratterebbe di una sorta di “diario autobiografico”. 


Il giallo sull’identità di Elena Ferrante comunque prosegue a distanza di 26 anni dalla pubblicazione del suo primo romanzo: L’Amore molesto, a sua volta diventato un bellissimo film di Mario Martone. In La Frantumaglia, la sua raccolta di lettere all’editore, di corrispondenza con i lettori e delle poche interviste da lei concesse, la scrittrice motiva la scelta dell’anonimato con il desiderio di proteggere il suo privato e lasciare la scena ai suoi romanzi che concepisce come “organismi autosufficienti”. 

In Italia L’Amica geniale è stata letta da più di un milione di lettori, ma il suo successo è planetario. Soprattutto Canada e Stati Uniti danno grande rilievo alla Ferrante.

Centrale, nel racconto, è il conflitto tra la crisi della Napoli del dopoguerra e la voglia di evolvere e cambiare da parte dei suoi abitanti. Napoli è quindi la vera protagonista della storia, di cui le due amiche mostrano i due volti: quello più razionale e intellettuale (Elena) e quello più brillante e istintivo (Lina).

La trama si dirama, nei quattro volumi, attraverso l’epico racconto delle vite parallele delle due amiche dotate d’intelligenza eccezionale e di grande forza di volontà, ciascuna a suo modo impegnata a “rompere i margini” e affermarsi nonostante il clima di violenza, corruzione e maschilismo imperante. Una storia d’amore e gelosia, di invidia e attaccamento morboso, che lega le due donne fino alla vecchiaia e che meritava davvero di essere portata sullo schermo.

Buona visione, dunque!

Curiosità:

  • Alba Rohrwacher, voce fuori campo della serie (Elena nella finzione), è la compagna del regista Saverio Costanzo.
  • Antonio Pannarella, qui nei panni dell’”orco” del rione Don Achille, era uno dei più grandi caratteristi del cinema italiano. Purtroppo, è venuto a mancare poco dopo la fine delle riprese. A lui è stata dedicata l’anteprima dell’Amica geniale a Venezia.
  • La serie è stata interamente girata in italiano e in dialetto napoletano stretto. Sarà perciò la prima serie dell’americana HBO in lingua straniera (l’italiano, appunto), mai proiettata negli Stati Uniti. Per rispettare l’autenticità della fiction, i produttori hanno deciso di avvalersi dei sottotitoli ma di lasciare la lingua originale.
  • Il Time ha inserito la Ferrante tra le cento persone più influenti al mondo!

A voi i commenti…

Vostra, Greta

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