Il pianista

Questa sera Iris (canale 22), alle 21:00 ripropone un film molto intenso e drammatico, da vedere almeno una volta nella vita: Il pianista. Qualche tempo fa abbiamo dedicato un articolo a questo film, e ve lo riproponiamo qui di seguito se ve lo foste perso.

Devo ammetterlo, scrivere questo articolo non è facile per me, perché l’argomento è uno dei più tosti, tanto da farmi avere gli incubi ogni volta che lo rivedo, ma davanti a certi orrori non bisogni chiudere gli occhi, anzi, bisogna tenerli ben aperti perché non ricapiti di nuovo niente di simile, anche se l’uomo, purtroppo, spesso è portato a commettere gli stessi errori. Comunque sia eccomi qui, a parlarvi de Il pianista.

Il film, del 2002 diretto da Roman Polanski, si basa sull’omonimo romanzo autobiografico scritto da Wladyslaw Szpilman, e parla della persecuzione nazista degli ebrei, a Varsavia, dal 1939 al 1945. Si concentra sulla storia di Wladyslaw per l’appunto, uno stimato pianista polacco che si ritrova, assieme alla sua famiglia, a vivere il periodo più buio dell’umanità: la Shoah.

Assieme al protagonista, interpretato da Adrien Brody, viviamo i vari passaggi che hanno portato all’annientamento, psicologico, prima che fisico, di un intero popolo, che da una vita tranquilla e normale, si è ritrovato spogliato di tutto, soprattutto dei propri diritti, e, in troppo casi, della vita.

Wladyslaw però, nonostante l’inferno che lo circonda, lotta con tutto se stesso per sopravvivere, spinto e sorretto dalla sua grande passione per la musica, che non lo lascia mai. E sarà proprio il suo grande talento, alla fine, a salvargli la vita.

In questo film drammatico e duro, soprattutto perché si tratta di fatti realmente accaduti, prevale però l’aspetto umano e compassionevole delle persone che aiuteranno il musicista, e ci dà una lezione di vita preziosa: nonostante i drammi che una persona vive, di qualunque tipo siano, la vita ha sempre e comunque un enorme valore! E per quante persone cercheranno di affossarti, ci sarà sempre qualcuno pronto a tendere una mano e a farti rialzare.

Il film ha avuto, giustamente, molti riconoscimenti: è stato presentato al Festival di Cannes del 2002 e ha vinto la Palma d’oro. L’anno successivo ha vinto tre Premi Oscar, per la miglior regia, il miglior attore protagonista (Adrien Brody) e per la miglior sceneggiatura non originale, e molti altri premi tra cui un Golden Globe.

È un film difficile da digerire, che fa sbattere violentemente contro una realtà a tutt’oggi insensata e inaccettabile, ma vale la pena vederlo, sia per prendere coscienza di ciò che è stato, e sia per trarne i migliori insegnamenti.

Spero di aver reso almeno in parte giustizia a un vero capolavoro nel suo genere, fatemi sapere se l’avete visto e cosa ne pensate.

Un abbraccio, Clara

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