Questa sera Raiuno ci ripropone un film molto bello, da vedere e rivedere perché fa bene al cuore; stiamo parlando di Wonder, che andrà in onda alle 21:25. Vi lasciamo qui di seguito l’articolo dedicato a questo bellissimo film. Buona visione!
“Forse la verità è che davvero non sono normale, forse se sapessimo quello che pensano gli altri, capiremmo che nessuno è normale, e che tutti meritiamo una standing ovation almeno una volta nella vita.”
Con queste parole si conclude il film di cui voglio parlarvi oggi: Wonder. Una storia intensa, che tocca il cuore per il modo in cui viene affrontato un tema difficile come il bullismo, senza drammi o pietismi, ma con un sano senso dell’humor, la giusta dose di rabbia e tanta tenerezza.
Il protagonista principale è August (detto Auggie), con la passione per Star Wars e per le scienze, un bambino come tanti altri, se non fosse che dalla nascita ha subito ventisette interventi chirurgici perché è nato con una malformazione cranico-facciale che gli conferisce un aspetto diverso da chiunque altro.
Fin da piccolo si è sempre rifiutato di andare a scuola, preferendo studiare a casa con la madre, ed esce di casa solo se indossa il suo casco da astronauta, per non incorrere negli sguardi curiosi delle persone; ma quando i genitori decidono di iscriverlo alla prima media, il suo mondo inevitabilmente viene scosso.
All’inizio è tutto molto difficile, come purtroppo spesso accade anche nella realtà, è più facile allontanare o molto peggio deridere ciò che non si comprende, ma Auggie con la sua simpatia ed intelligenza si farà presto degli amici che poi lo difenderanno dai bulletti della classe.
Gli altri membri della famiglia, la madre Isabel, il padre Nate e la sorella Olivia (detta Via) sono però altrettanto importanti perché il regista racconta la vita familiare da tutti i punti di vista, dando il giusto spazio a tutti. Isabel è una grande mamma, sempre pronta ad incoraggiare Auggie, ma è anche una donna che vuole realizzare il suo sogno: concludere gli studi universitari, interrotti dopo la nascita del figlio. Nate è un padre divertente, premuroso e giocoso, che sa sdrammatizzare anche nei momenti più difficili. Via è una liceale indipendente e con la testa sulle spalle, che però qualche volta si sente un po’ messa da parte dai genitori, ma non lo dà a vedere per non ferire il fratello, che adora.
Altro protagonista a parer mio è Jake Will, il vicino di banco di Auggie. Personalmente mi ha commosso il suo modo di avvicinarsi al compagno di classe, dimostrando una mente aperta e una grande sensibilità. All’inizio non è facile per lui schierarsi dalla parte del nuovo arrivato, ma poi i due diventeranno grandi amici. Che dire di piú? Ho amato questo film, ma credo si sia capito, forse perché in minima parte mi sono rivista in Auggie, nelle difficoltà ad inserirsi nel mondo scolastico avendo dei problemi di salute non comuni, e devo dire che come lui sono stata fortunata ad aver trovato, e mantenuto negli anni, un’amicizia così forte, sto parlando della mia sorella tarocca ovviamente.
Certo resta un film drammatico, infatti in America ne è stata vietata la visione ai minori di dieci anni, ma non è mai tragico o cruento, perciò ne consiglio la visione a tutti, perché fa riflettere, e può essere un insegnamento per coloro che a tutt’oggi usano la parola “accettare” quando si riferiscono alle cosiddette “persone diverse”. La normalità, io credo, è qualcosa che non esiste, ognuno di noi è diverso dall’altro, perciò va conosciuto e capito.
Passiamo ora alle curiosità:
- Il film è tratto dal libro omonimo di R.J. Palacio.
- È uscito nei cinema italiani a dicembre 2017, con la regia di Stephen Chbosky, che ha diretto anche Noi siamo infinito.
- Isabel e Nate, i genitori, sono interpretati da Julia Roberts ed Owen Wilson, due stelle di prima grandezza, che si amalgamano perfettamente tra loro.
- Il dodicenne canadese Jacob Tremblay, il giovane attore che riveste la parte di Auggie, è stato anche il protagonista del film drammatico Room.
Ora lascio la parola a voi: avete visto questo film? Cosa ne pensate?
Un abbraccio, Clara