Un boss in salotto

Questa sera merita sicuramente di essere visto e rivisto un film insolito e divertente del 2014: Un boss in salotto, alle 21.25 su Canale 5, se non altro per fare un sorriso in più, che con questa calura eccezionale, non guasta mai.

Sapete già quanto io ami, come attori e personaggi, Paola Cortellesi, Rocco Papaleo e Luca Argentero. Bene, mescolateli e metteteli in un’esilarante quanto agro-dolce commedia di Luca Miniero, già noto ai più per due tra i film divertenti più arguti e di successo degli ultimi anni: Benvenuti al sud e Benvenuti al Nord. Ora mescolate tutti gli ingredienti, shakeriamoli bene, nord e sud insieme, e otterremo una commedia davvero esplosiva e sempre, o forse più di sempre, densa dell’ironia buona ma intelligente e pungente che contraddistingue Miniero.

La trama merita di essere ricordata: Cristina – Cortellesi, all’anagrafe Carmela, è una ragazza napoletana che rinnega le sue origini fino al punto di trasferirsi a Bolzano, nascondere a tutti di venire da Napoli, il suo vero nome, Carmela, e disimparare a parlare il napoletano per diventare una bolzanina dop. Con Luca e i loro “prefetti” figli (ovviamente un maschio e una femmina), Vittorio e Fortuna, costruiscono la “perfetta famiglia del Mulino Bianco “ in un bellissimo cottage, ovviamente eco-compatibile. Tutto fila liscio sotto la guida intransigente e controllatissima di mamma Cristina, ben decisa ad allontanarsi da qualunque “sbavatura” napoletana, e a dare vita a una quotidianità pressoché integerrima.

Qualcosa inizia pesantemente a cigolare, però, quando emerge che lo zio Ciro, in realtà, non è morto, come ha sempre fatto credere Cristina/Carmela riferendosi al fratello: Ciro è vivo e vegeto, ma un camorrista agli arresti domiciliari che sceglie di trascorrere proprio a Bolzano, a casa della famiglia Cosi. Geniale, per me, il cognome Cosi, a sottolineare tutta la grande stereotipizzazione e depersonalizzazione insita nella famiglia di Luca e Cristina, lo sforzo di adeguarsi e risultare quasi trasparenti per non allontanarsi dalla “massa ordinata bolzanina”, che è poi solo il modo in cui loro vogliono percepire ciò che li circonda per semplificarsi l’esistenza.

Dall’ingresso del “boss in salotto”, la famiglia perfetta inizia a mostrare le sue grosse falle: Luca che è in mano agli strozzini per garantire il tenore di vita alto alla moglie e ai figli, i bambini che hanno problemi a scuola, le frustrazioni di Cristina. Ciro, che non ci mette molto a scoprire i molti “altarini”, finisce per aiutare da una parte ma combinare più pasticci dall’altra. Finché il suo segreto esplode e, a sorpresa, la famiglia Cosi diventa rinomata e rispettata proprio in virtù di quel “boss in salotto”. Ma anche la realtà andrà a cozzare con la fantasia, e nuovi colpi di scena saranno pronti dietro gli angoli. Per la gioia dei telespettatori. Un po’ meno dei nervi messi a dura prova di Cristina/Carmela 

E voi? L’avete mai visto questo film? Cosa ne pensate?

Un abbraccio e a presto, Greta

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