Last Christmas I gave you my heart...
Nel 2019, la sempre verde e straordinaria Emma Thompson firma e interpreta questo bellissimo film di Natale intitolato Last Christmas come la famosa canzone degli Wham! (classe 1984, e non sentirli…), che funge in parte da colonna sonora ma anche, in qualche modo, da oggetto e soggetto d’ispirazione per questo insolito film. Film inquieto, come i tempi che corrono, irriverente e perfino drammatico, surreale a tratti, ma sempre e comunque un bellissimo film di Natale, ambientato in una Londra natalizia che di più non si può. E ci mancava tanto: sia un bel film natalizio nuovo nuovo in prima visione TV, che quel gusto un po’ trash e molto tenero dei vecchi film che mettevano lo spirito del Natale al centro, e non di ripiego, di lato, giusto per attirare un po’ di pubblico.
La trama in breve: Kate ha una voce pazzesca fin da bambina, tanto da svolgere sempre il ruolo della solista nel coro della chiesa in Jugoslavia, dove vive. La ritroviamo ventenne, in una Londra caotica ma addobbata elegantemente a festa, sempre con lo stesso sogno nel cassetto di diventare una celebre cantante, mentre, trolley al seguito, cerca una nuova camera in affitto (è appena stata fatta sloggiare dalla coinquilina), e l’audizione giusta per sfondare.
Per inciso, Kate è interpretata dalla magnifica Emilia Clarke che adoro, come tutti gli estimatori di quel film praticamente perfetto che è Io prima di te. E lei è praticamente perfetta per i ruoli che le vengono cuciti addosso, (c’è chi dice anche nel Trono di spade di cui è protagonista. Mi fido perché non seguo il genere!) Come quello di Kate, Angelo caduto troppe volte, dedita ad alcool e altri vizi, sfollata con la famiglia, alle prese con una madre (Emma Thompson, appunto), perennemente depressa, – che cerca di evitare a tutti i costi, arrivando quasi al punto di dormire per strada pur di non lasciarsi accogliere da lei, – e con le frustrazioni del padre che, non avendo i soldi per riqualificarsi come avvocato in Inghilterra, per sopravvivere guida i taxi. Solo la sorella maggiore sembra tranquilla e realizzata con la sua carriera di avvocato e la sua amorevole compagna. Questo, però, non impedisce che il rapporto tra le due sorelle sia molto teso, specie perché la più grande vorrebbe che Kate si riavvicinasse alla madre e fosse meno sregolata.
Kate lavora come elfo aiutante di Babbo Natale in un negozio cinese di chincaglierie natalizie così deliziosamente, genialmente horror/kitsch da meritare già da solo – come la sua proprietaria cinese, inquietante ma in fondo tenerissima – la visione del film. Si apprende che Kate era molto brava e appassionata nel suo lavoro, fino a circa un anno prima, (Last Christmas, appunto) quando un avvenimento cruciale le ha cambiato lo sguardo sulla vita e le ha portato via la voglia di prendersi cura di sé e spesso anche di tutto il resto.
Ma l’incontro davvero importante deve ancora arrivare: è quello con Tom (Henry Golding), carismatico e dolce ragazzo giapponese che la prende lentamente per mano, insegnandole a gustare di nuovo gli angoli più reconditi della loro bella città, come della sua interiorità più nascosta. Poco alla volta, Kate impara da Tom a guardare in alto e verso il prossimo, e anche verso se stessa, ricominciando ad aver cura di sé e dei suoi sogni.
Però, lo stesso Tom risulta misterioso e talvolta assente: non porta con sé il cellulare e non si fa rintracciare facilmente. Quale sarà il segreto che nasconde il ragazzo? Riuscirà Kate a coronare il suo sogno d’amore e quello di diventare una celebre cantante?
In questo film, dove tante sono le sorprese, per le risposte dovete solo aspettare la fine.
Che merita, garantito.
Un abbraccio forte e “nataloso”,
Greta