De Giovanni: il commissario Ricciardi

Al via questa sera, su Rai Uno alle 21.30, la Seconda serie sul Commissario Ricciardi, interpretato da Lino Guanciale e nato dalla straordinaria penna dello scrittore Maurizio De Giovanni.

Per chi volesse saperne di più, lasciamo di seguito un articolo, scritto qualche tempo fa, interamente dedicato ai libri che raccontano le vicende del Commissario Ricciardi.

Buona lettura!


Tra me e il commissario Luigi Alfredo Ricciardi, il “poliziotto dagli occhi tristi e bellissimi” è stato amore a prima vista. Maurizio De Giovanni lo descrive come un uomo “magro, di altezza media, vestito con abiti di foggia antiquata, una stretta cravatta sulla camicia bianca dal collo inamidato, il ciuffo ribelle di capelli sulla fronte… incredibili occhi verdi, quasi trasparenti, che brillavano come quelli di un gatto.” 

Mi è piaciuto da subito, questo personaggio insolito, affetto da un potere particolare, straordinario quanto terribile, che gli scombina l’esistenza: vede e sente i morti nel momento del trapasso, negli ultimi istanti della loro vita. Non tutti i morti: solo i defunti colpiti da morte violenta. Percepisce le loro ultime parole, si porta appresso le immagini e il ricordo. Più è recente il fatto di cronaca, più vivide sono le immagini che gli arrivano, chiare le parole delle vittime che continua ossessivamente a sentire. È per questo, anche, che non si è mai costruito una famiglia. Non vuole che la sua “maledizione” costringa qualcuno che ama a condividere il peso dei suoi fantasmi. Perché la sua vita è popolata di fantasmi e scene macabre che lo perseguitano ovunque. “I vivi e i morti; e lui, in mezzo.” “È la sua umanità, il suo legame emotivo col dolore, che lo rendono vicino a chi legge. Le sue scelte, non i suoi poteri, che nessuno gli invidia, […] solo in questo è un eroe”, nella scelta di ascoltare e dar voce alle ingiustizie, cercando di riparare in qualche modo al male che è stato fatto alle vittime.

È napoletano, il commissario, come il suo padre letterario: Maurizio de Giovanni (nato a Napoli nel 1958) che, innamorato della sua città, la predilige come residenza per tutta la vita e come scenografia per i suoi numerosi gialli che sono ormai considerati tra i più belli del genere noir. Nei libri del commissario Ricciardi, però, protagonista non è la metropoli contemporanea, bensì la Napoli degli Anni Trenta del pieno regime fascista, cupo e affascinante palcoscenico ideale per le vicende malinconiche e intense di Ricciardi che in qualche modo rimandano anche al teatro di Eduardo De Filippo. Ricciardi che, nonostante tutto, non può isolarsi completamente dalla realtà e, guardando fuori dalla finestra, verso il caseggiato di fronte, si accorge di Enrica, una ragazza che lo incanta dal primo momento. Enrica aspetta fiduciosa, cucendo vicino alla sua finestra, che lui alzi lo sguardo e, un giorno, attraversi la strada per chiederle di uscire. Tiene a bada i pretendenti perché a lei, quel commissario tanto malinconico, piace più di tutti e, nonostante le resistenze della famiglia e le difficoltà, spera un giorno di riuscire a conquistarlo.                 

A prendersi cura di Ricciardi, la vecchia governante, tata Rosa, che l’ha visto crescere e che spera, anche lei, che un giorno possa rompere la sua corazza e uscire dall’isolamento che si è imposto. Tata Rosa che è anziana e deformata dall’artrite, ma non si risparmia quando si tratta di aiutarlo, e lo aspetta in piedi fino a tardi, sera dopo sera. Eppure, neanche lei crede al Fatto, a quella maledizione che perseguita Luigi fin da bambino. Un momento era felice e spensierato che giocava nella vigna di famiglia con una sciabola di legno, l’istante dopo si è trovato davanti un morto ammazzato da una coltellata che gli parla del suo amore perduto e del suo dolore. All’improvviso era diventato un “giovane vecchio” che si portava dentro un segreto inesprimibile, un forte urlo straziante che avrebbe risuonato nella sua mente per tutta la vita e “non si sarebbe mai spento”. E da quel momento non è stato più bambino, non ha più saputo cosa fossero l’infanzia e la spensieratezza. Ma non può parlarne con nessuno, perché lo prenderebbero per pazzo, o non gli crederebbero, come succedeva quand’era bambino. E poi, si sa, “quando si parla di morte, la gente ha paura”. Però la maledizione è anche il suo talento, gli regala una sensibilità particolare nel risolvere i casi, anche i più difficili. “Un potere in più, un aumento della percezione…”. “Si imparano tante cose, a vedere i morti, che il resto della gente non si immagina”. La sua dannazione lo rende un uomo di successo, nel campo di quel lavoro che si è scelto o, meglio, che è venuto a cercarlo, quasi, come diretta conseguenza del suo straordinario potere. Un successo ottenuto a caro prezzo, una fama che lo precede e lo fa temere e insieme ammirare dai colleghi. 

I libri che vedono protagonista il commissario Ricciardi sono così numerosi e complessi che mi vedono impossibilitata a un riassunto, per quanto veloce. Ma voglio, almeno, tentare di lasciare qui di seguito una mappa per aiutare i lettori a districarsi nel percorso difficile ed elaborato del commissario. E augurarvi buona lettura certa che, se vi piace il genere poliziesco, appena entrerete in contatto con Ricciardi, vorrete saperne sempre di più, come è successo a me!

  • 2005: De Giovanni partecipa a un concorso regionale per giallisti emergenti, “Tiro rapido”, indetto da Porsche Italia. Nasce il primo racconto che vede come protagonista il commissario Ricciardi: L’omicidio Carosino, (di cui riparleremo alla fine di questo articolo).
  • Nel 2006, esce il romanzo edito da Graus Editore: Le lacrime del pagliaccio, riedito nel 2007 da Fandango col titolo di Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi, che dà il via alla serie ispirata alle quattro stagioni del commissario Ricciardi e che trae origine dal primo racconto: L’omicidio Carosino, appunto, anche se la data dell’ambientazione viene posticipata dal 1929, anno in cui si svolge il racconto, al 1931, Nono anno dell’era fascista.
  • 2008: esce La condanna del sangue. La primavera del commissario Ricciardi.
  • 2009: Il posto di ognuno. L’estate del commissario Ricciardi.
  • 2010: Il giorno dei morti. L’autunno del commissario Ricciardi.
  • 2011: Per mano mia. Il Natale del commissario Ricciardi, Einaudi.
  • 2012: Vipera. Nessuna resurrezione per il commissario Ricciardi, Einaudi.
  • 2014: Febbre (racconto contenuto nell’antologia Giochi criminali), Einaudi.
  • 2014: In fondo al tuo cuore. Inferno per il commissario Ricciardi, Einaudi.
  • 2015: Anime di vetro. Falene per il commissario Ricciardi, Einaudi.
  • 2015: Una domenica con il commissario Ricciardi, Skirà
  • 2016 – Serenata senza nome. Notturno per il commissario Ricciardi, Einaudi.
  • 2017 – Rondini d’inverno. Sipario per il commissario Ricciardi, Einaudi.
  • 2018 – Il purgatorio dell’angelo. Confessioni per il commissario Ricciardi, Einaudi.

N.B.: nel 2015 Rizzoli Vintage gold pubblica un volume intitolato: L’omicidio Carosino. Le prime indagini del commissario RicciardiSi tratta, nello specifico, di una raccolta delle prime tre indagini compiute dal commissario, con diversi rimandi alla sua infanzia, quasi orfana e molto difficile, e con tutte le spiegazioni che serviranno, poi, a comprendere meglio il personaggio e la sua storia. Per cui, mi sentirei di consigliare ai lettori di partire proprio da questa raccolta di tre racconti che non contiene i romanzi più belli, magari, ma è fondamentale per entrare davvero nel mondo di Ricciardi e di De Giovanni: ne L’omicidio Carosino (come già detto, il primo racconto in assoluto in cui compare il commissario Ricciardi), impariamo a conoscere Luigi Ricciardi e le vicende della sua infanzia in cui ha avuto inizio la maledizione, o meglio quello che lui definisce Il Fatto che, nel male e nel bene, ha condizionato tutta la sua vita. Viene spiegato nei dettagli di cosa si tratta e cos’ha comportato, a quali scelte l’ha guidato. Seguono, nell’ordine, gli altri due racconti: I vivi e i morti e Mammarella.

E voi? Cosa pensate dello scrittore De Giovanni? Lo preferite in questa serie o in altri contesti, ad esempio, come ne I Bastardi di Pizzofalcone?

Baci, Greta 

Curiosità:
Grazie a Sergio Bonelli Editore, esiste una versione a fumetti dei romanzi del Commissario Ricciardi, che ha avuto grande successo. Per il mese di maggio è annunciato il secondo Ricciardi Magazine che ospita l’adattamento di cinque racconti di de Giovanni accorpati in quattro storie a fumetti.

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