La legge di Lidia Poet

Torino, 1883: Lidia Poet è una giovane donna emancipata, coraggiosa, alimentata da un fuoco che le arde nello sguardo e dal desiderio di ottenere ciò che è suo di diritto ma che la società maschilista le vuole negare: diventare avvocato. Anzi, il primo avvocato donna d’Italia. Perché, mentre in America le donne possono svolgere la professione, nel bel Paese questo non è ammesso e, anzi, ostacolato con ogni mezzo.

Per molto tempo nessuno crede nel suo sogno, nemmeno il fratello Enrico, avvocato anche lui ma molto meno intuitivo della sorella, né la cognata Teresa, che non fa che sminuirla, dicendole per esempio: “Se Dio ti avesse voluto avvocato, ti avrebbe fatta maschio”. Anche il padre, finché era in vita, aveva provato in ogni modo a dissuaderla dal continuare gli studi. Solo Marianna, la nipote adolescente, è dalla sua parte e crede in lei.

Ma Lidia, con grande caparbietà, e spinta dalla sete di giustizia per se stessa e per le persone che difende, non si arrende, neanche di fronte allo scherno, alle umiliazioni e persino alle minacce che le vengono rivolte continuamente.

La sua modernità nello stile di vita e la disinvoltura in amore vengono visti di cattivo occhio dalla società, che invece la vorrebbe accasata e sottomessa, e solo il giornalista Jacopo Barberis apprezzerà il suo distinguersi dalla massa, e al tempo stesso riuscirà a tenerle testa, intrecciando con lei un sottile gioco di seduzione.

Questa, in breve, è la trama della serie TV La legge di Lidia Poet, tratta da una storia vera. La serie è composta, per ora, da una stagione, con sei episodi, che sta riscuotendo un grandissimo successo di pubblico da quando è uscita su Netflix, il 15 febbraio scorso. Per il momento è disponibile solo in streaming, ma sono sicura che, come già accaduto per altri titoli di grande risonanza mediatica, ben presto verrà mandata in onda anche “in chiaro”. Almeno me lo auguro, perché si merita di essere vista da un pubblico il più numeroso possibile!

In ogni episodio c’è un giallo da risolvere e un innocente da scagionare, ma al tempo stesso le vicende di Lidia (interpretata da Matilda De Angelis) proseguono, e si scopre ogni volta un po’ di più del suo passato e del suo carattere, ma soprattutto si rimane incollati allo schermo per sapere se alla fine riuscirà a raggiungere il suo obiettivo: ribaltare la sentenza della Corte d’Appello che ha dichiarato illegittima la sua iscrizione all’Albo degli Avvocati, impedendole di esercitare la professione solo perché donna.

Appena ho visto il trailer su Instagram mi ha subito incuriosita molto, forse perché sono particolarmente legata al tema del femminismo di fine Ottocento, infatti Johanna, il mio secondo romanzo, si svolge proprio in quegli anni, e per scriverlo mi sono informata molto su usi e costumi dell’epoca, e su quanto duramente hanno dovuto lottare le donne per conquistare quello che ora consideriamo scontato e dovuto.

Oggi è l’8 marzo, la Festa della donna, non so se lo sapete ma a quanto pare è nata in America nel 1909, in memoria un gruppo di camiciaie newyorkesi che morirono, a causa di un incendio, mentre scioperavano per chiedere migliori condizioni di lavoro. In questi tempi moderni la viviamo come una giornata da dedicarci, ma credo che il senso di questa festa andrebbe rivisto: dovremmo ricordare quello che hanno vissuto le generazioni passate, e quanto hanno lottato per poterci garantire il presente che viviamo. Cosa che purtroppo, come ben sappiamo, in altre parti del mondo non è ancora avvenuta, o non del tutto. E allora, quale migliore occasione per vedere questa nuova e coinvolgente serie? Io ve la consiglio di cuore!

Se avete già visto La legge di Lidia Poet, fatemi sapere qui sotto nei commenti cosa ne pensate, sono molto curiosa.

Come sempre vi mando un grande abbraccio, oggi un po’ più forte per tutte le lettrici donne,

Clara

Curiosità:

  • Sara Lazzaro, che interpreta la gelida cognata di Lidia, è un volto noto del piccolo schermo, ha impersonato, tra gli altri, Agnese in Doc – nelle tue mani.
  • Eduardo Scarpetta, che interpreta Jacopo, il giornalista libertino, l’abbiamo già visto nei panni di Michele nella serie TV Le fate ignoranti.

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