Ben ritrovati cari amici, oggi vorrei proporvi un confronto tra il libro e il film I love shopping. Devo essere sincera, in primis ho visto il film e solo ultimamente ho dato una chance al libro. È stata Greta a consigliarmi di leggerlo, perché altrimenti onestamente non credo l’avrei fatto. Ho scoperto invece un romanzo carino e piacevole, e non frivolo e superficiale come per me è stato l’adattamento cinematografico.
Il libro è scritto dalla nostra beniamina, Sophie Kinsella, è uscito nel 2000 ed è il primo di una lunga serie. Sono dieci sequel per il momento, ma di loro prestissimo vi parlerà dettagliatamente la mia preziosa sorella tarocca, che li ha letti tutti.
Il film, uscito nelle sale italiane nel 2009, è diretto da P.J. Hogan, che ricordiamo anche per Il matrimonio del mio migliore amico.
Dopo queste “note di servizio” doverose, direi di passare alla trama: la protagonista è Rebecca Bloomwood, giovane donna con una passione sfrenata per lo shopping, che si ritrova a lavorare come giornalista per la rivista Far fortuna risparmiando, su cui scrive consigli su temi finanziari come prestiti, investimenti, pensioni ed altro ancora, dando preziosi suggerimenti su come gestire i proprio risparmi. La cosa sarebbe grandiosa, se non fosse che proprio lei sta affrontando dei guai in campo economico. Riceve infatti richieste di pagamenti dai gestori delle sue carte di credito e dalla sua banca perché i conti sono in rosso a causa dei suoi acquisti compulsivi. Però lei rifiuta completamente questa realtà, buttando via tutte le lettere di solleciti e facendo finta che il problema non esista. Ovviamente così facendo le cose potranno solo peggiorare, infatti si ritroverà ben presto alle calcagna Derek Smeath, un incaricato della banca al quale Rebecca racconterà delle bugie incredibili pur di levarselo di torno. Ma come succede nella vita, prima o poi si devono affrontare i propri demoni, così, dopo varie peripezie, Becky apre gli occhi, abbandona il suo magico mondo immaginario e torna con i piedi per terra.
Queste sono le linee guida della trama, ora analizziamo le differenze più evidenti tra la versione cartacea e quella cinematografica:
- Nel libro la storia si svolge a Londra, mentre nel film a New York.
- Il personaggio di Rebecca nel film viene troppo alleggerito, rendendola quasi una macchietta. Nel libro è una sognatrice con la testa piena di fantasie, ma non è certamente un’oca come invece la vogliono far passare sul grande schermo. La scelta dell’attrice secondo me non è stata azzeccata, Isla Fisher non c’entra nulla con la Becky originale.
- I genitori di Rebecca, Jane e Graham, nella rivisitazione sembrano due hippie strampalati, mentre nel libro assumono un ruolo importante, un porto sicuro in cui la giovane può rifugiarsi nel momento più buio.
- Il personaggio di Luke Brandon, interpretato sul grande schermo da Hugh Dancy, cambia completamente connotazione nel rifacimento: da direttore di un’agenzia che fa da Pierre per varie compagnie finanziarie, diventa capo-redattore del giornale per cui lavora la protagonista.
- Il rapporto tra Rebecca e Luke nel film è fin da subito complice, mentre nel libro i due sono molto più distanti, e solo nelle ultime pagine entreranno in sintonia.
- Particolare secondario, ma comunque da segnalare, è la famosa sciarpa verde, che nel film ha un ruolo da protagonista, mentre nel libro ha una parte molto più marginale, e tra l’altro è di colore grigio-blu.
- Tarquin, il cugino di Suze: mi spiegate voi perché nel film hanno completamente soppresso un personaggio che a mio avviso è uno dei più originali, strampalato ma tenero? Mah, non l’ho capito, comunque sia è un peccato.
- Altra cosa che nel film manca (e si sente) è tutta la parte della lotteria, che ho trovato esilarante nel libro.
- Mi è sembrata quanto meno bizzarra la trasformazione di Alette, che da giovane, bella e presuntuosa collega di Luke Brandon, diventa nel film una francese capo-redattrice di un famoso giornale di moda, ben più avanti con l’età.
- Nella pellicola poi hanno inventato di sana pianta il fastidioso personaggio di Alicia, l’iniziale ragazza di Luke. Anche nel libro l’uomo ha una relazione, con Sasha, che però non compare mai direttamente.
- I debiti di Rebecca passano da seimila sterline, a diciassettemila dollari nel film, che inflazione!
- Nel film ci sono diverse scene in cui i manichini prendono vita, invogliando la giovane ad entrare nei negozi, cosa che nel libro non succede, per fortuna! Ho trovato ridicola questa pantomima.
- Per sanare i propri debiti Rebecca nel film organizza una sorta di asta in cui vende tutti i suoi abiti più costosi, mentre nel libro non ci pensa minimamente. Risolverà i suoi problemi lavorando più sodo.
- Nel film hanno esasperato a tal punto la dipendenza da shopping della protagonista, che viene costretta dalla sua migliore amica Suze ad entrare in un gruppo di sostegno. Cosa di cui non ho sentito per nulla la mancanza nel libro.
Tirando le somme: il libro mi è piaciuto, un po’ lento in alcune parti ma comunque divertente, infatti col tempo prevedo di leggere anche gli altri della serie. Il film per me è una caricatura, lo pensavo anche senza aver letto l’originale. È tutto troppo leggero e vanesio per i miei gusti, hanno puntato solo sul far ridere lo spettatore e non sulla crescita personale della protagonista, che nel libro passa da ragazza irresponsabile a più adulta e sicura di sé.
Menzione d’onore va data a due attori che secondo me hanno risollevato almeno un po’ lo standard di questo film: la sempre bravissima Joan Cusack, nei panni della madre di Rebecca, e il simpaticissimo John Goodman, che invece interpreta il ruolo del padre.
Ora passo la parola a voi: avete letto o visto I love shopping? Cosa ne pensate? Ci sono altre differenze importanti che mi sono sfuggite secondo voi?
A prestissimo, con affetto, Clara
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