Il bordo vertiginoso delle cose

Cari lettori, per questo primo giorno di non-festa del 2023 ho voluto riservarvi un articolo speciale, dedicato a un libro di qualche tempo fa, e al suo scrittore, che mi hanno rapito il cuore!

Il bordo vertiginoso delle cose del 2013, è infatti uno dei romanzi di Gianrico Carofiglio che ho preferito. Posto come una sorta di autobiografia – chissà quanto di autobiografico c’è davvero – il racconto si dipana tra passato e presente quasi senza soluzione di continuità. A fare da sfondo e comprimaria insieme, una Bari vecchia e affascinante dove si svolgono le vicende dello scrittore Enrico. Un nome doppiamente suggestivo perché richiama il nome di battesimo di Carofiglio, come anche il protagonista del libro Cuore di Edmondo de Amicis a cui le vicende scolastiche del personaggio principale de Il bordo vertiginoso delle cose mi hanno fatto pensare.

La storia è quella di Enrico che vive da molti anni a Firenze ma torna nella città natale, Bari, dopo aver letto sul giornale la notizia della morte di Salvatore Scarrone, suo vecchio compagno di scuola al liceo classico Orazio Flacco di Bari. Salvatore è stato un attivista della sinistra extraparlamentare, un ragazzo violento e sempre ai margini della legge. Di qualche anno più grande, per qualche bocciatura di troppo, si ritrova in classe, in prima liceo, con un Enrico sedicenne che lo conosce però appena. I due inizieranno a simpatizzare solo quando Scarrone interverrà in difesa di Enrico mentre viene picchiato da un gruppo di neo-fascisti. Impossibile non pensare, fino a qui, all’assonanza e alle similitudini col personaggio di Garrone, il gigante buono sempre in difesa dei più deboli, compagno di classe amatissimo dal protagonista nel libro Cuore. Però le similitudini tra Garrone e Scarrano a questo punto si fermano, perché poi Salvatore cercherà di coinvolgere Enrico in giri loschi e, con la scusa di insegnargli a combattere per difendersi, persegue l’intento di introdurlo alla causa della sinistra attivista, rivista e riletta da Scarrone e i suoi complici, un gruppo di combattenti sempre armati fino ai denti e pronti a rubare e ad ammazzare in nome di un frainteso, e sempre più volutamente frainteso, ideale politico. Verso la fine dell’anno scolastico, Scarrone viene arrestato dopo una rapina a una gioielleria, e finisce in carcere, per la prima di una lunga serie di volte. Nel frattempo, il rapporto tra i due amici si è logorato, complice anche la gelosia, ma non voglio svelarvi troppo!

Valore aggiunto, sono alcuni personaggi “di contorno” di questo romanzo, in particolare Celeste, la giovanissima supplente di filosofia col suo modo di insegnare atipico e divertente, per la quale Enrico perde letteralmente la testa. Anche qui, è impossibile non pensare alla “maestrina dalla penna rossa” del libro Cuore!

Parallelamente, si svolge il racconto in prima persona presente, dell’io narrante corrispondente a Enrico che ha ormai quarantotto anni e una visione disincantata della vita. Archiviato il rapporto con la compagna storica, si ritrova solo, anche per la tiepida e scarsa conoscenza del fratello medico, che lo accoglie, nella sua grande villa di Bari, con stupore ma anche una discreta curiosità e voglia di riscoprirlo. Così, mentre Enrico prova a fatica ad aprirsi ai familiari, inizia a raccontarsi anche a noi lettori che, solo verso la metà del romanzo, veniamo a sapere la verità: ufficialmente, Enrico ha scritto un libro più di dieci anni prima, che è diventato un best sellers e ha riscosso un grande successo di pubblico e critica. Dopo di che è diventato editor e non ha più scritto una riga. In realtà, ha continuato a scrivere più di prima, come ha sempre fatto fin da piccolo, solo che sotto falso nome: non ha più avuto il coraggio di firmare un altro libro, temendo il confronto col primo, ma si è dedicato con successo alla professione di Ghost writer.

Riuscirà Enrico a ritrovare il coraggio di scrivere un altro capolavoro a suo nome? E riuscirà a scoprire dove si trova Celeste, il suo grande amore di ragazzino, e a inviarla finalmente ad uscire per un vero appuntamento?

A queste, come ad altre domande, troverete la risposta solo nelle ultime pagine del romanzo. E dove la parola scritta non è sufficientemente rivelatrice, Carofiglio ci invita a usare la fantasia e l’immaginazione. Qui come nella vita, sempre 

E voi? 

Avete mai letto questo o un altro romanzo di Carofiglio? Siete rimasti conquistati come me, da questo scrittore? Fatemi sapere ..

Un abbraccio affettuoso, Greta

2 pensieri riguardo “Il bordo vertiginoso delle cose

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