Non è un paese per single

Non è un paese per single, l’ultimissima fatica di Felicia Kingsley, non è propriamente un romanzo “bello”. A tratti scontato e un po’ troppo rosa, per i miei gusti, è però molto ben raccontato da una scrittrice che non sbaglia mai un colpo!

A prima vista, questo è solo il classico libro da leggere per staccare la testa da cose più impegnative, e a tale scopo riesce benissimo!

Il fatto che poi la storia d’amore, contrastata e piena di malintesi, tra Elisa Benetti, la protagonista, e Michael D’Arcy, uomo d’affari, ricordi immediatamente i meccanismo che intercorrevano tra Elisabeth Bennett e Mr. Darcy in Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen, è decisamente un valore aggiunto e un colpo da maestra che fa l’occhiolino dietro all’aspetto più superficiale del romanzo. Già l’assonanza e la somiglianza dei nomi mette subito il lettore più attento in guardia: non si tratta del solito romanzo rosa, ma di un romanzo ben congeniato che sa scavare a fondo nelle dinamiche dei protagonisti!

Veniamo alle dinamiche, dunque. Elisa Benetti vive tranquilla in un’antica villa in Toscana, nel Chianti, con la figlia Linda, (avuta a diciassette anni da un uomo misterioso che si è dato alla fuga), la madre, la sorella Giada e l’amica Donatella. Il loro scopo è produrre un buon vino e tenere in piedi l’enorme ma parzialmente diroccato antico casale, di cui il ricco proprietario si disinteressa. Quando tale proprietario, per l’appunto, muore, l’intera eredità della villa con gli apprezzamenti di terra passa a Charles, uomo d’affari londinese, che non vuol saperne nulla. Per fortuna, Charles si consiglia, però, con l’amico fraterno Michael che, al contrario, propone un sopralluogo nella tenuta. E qui il diavolo ci mette lo zampino, perché i due inglesi, fino alla maggiore età, trascorrevano ogni estate nella villa toscana, ed erano amici intimi delle due sorelle Benetti. Quando arrivano, scatta immediatamente l’amore tra la bellissima Giada e Charles, mentre Michael ed Elisa partono col piede sbagliato. Lui la offende per sbaglio non riconoscendola e facendo lo sbruffone, lei, che è molto suscettibile dopo un passato da adolescente sovrappeso, non lo perdona. In seguito, però, devono vivere a stretto contatto: Elisa, che nel mentre è diventata esperta di enologia, gli deve mostrare l’enorme vigna e illustrare il ciclo di produzione dei vini. Lui ogni giorno è più attratto da lei e fa di tutto per recuperare, finanche accollarsi degli improbabili appuntamenti con le sorelle Cozzi in cerca di marito, una più terribile dell’altra, pur di accontentarla e prendere tempo. Michael è un incallito donnaiolo, non ha mai dormito con una sua “preda“ – per lui le donne fino all’incontro con Elisa erano solo prede – e non ha il tempo materiale per spendersi in una relazione, visto che lo trascorre interamente sul lavoro dall’alba fino alla notte inoltrata. Elisa però gli toglie il sonno e la ragione.

Riuscirà Elisa a contraccambiare il sentimento di Michael e a imparare a fidarsi degli uomini? E saprà salvare la villa e la vigna da un acquirente russo che vuol trasformarla in campo da golf, senza rinunciare alla sua vita privata?

E andrà a buon fine la storia tra Charles e Giada?…

Per saperlo, non ci resta che leggere le ultime pagine del romanzo. Sì, proprio le ultime, perché la scrittrice sa tenerci col fiato sospeso fino alla fine, alternando momenti romantici – e a tratti erotici senza mai scadere nella volgarità – a colpi di scena davvero inaspettati!

Buona lettura, dunque, Greta

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