Questa sera, su Rai 1 alle 21.30, andrà in onda in prima visione TV il film Il colibrì, tratto dal famoso romanzo omonimo di Sandro Veronesi, Premio Strega 2020.
L’adattamento cinematografico, diretto da Francesca Archibugi, è del 2022.
La storia segue da vicino la vita di Marco Carrera, interpretato dal sempre straordinario Pierfrancesco Favino, medico oculista, in modo non lineare, ma secondo un viaggio continuo avanti e indietro nel tempo. La trama si dipana e si sgrana volutamente a fatica e in modo frammentario, riflettendo la straordinaria capacità del protagonista di “restare fermo come un colibrì” mentre tutto intorno a lui va in pezzi. Fermo, ma non inerte. Infatti, il medico affronta con determinazione le continue avversità della vita. Deciso a non cedere allo sfacelo del suo matrimonio e del suo nucleo familiare, continua a lottare con la forza della grande resilienza che lo contraddistingue.
Ritroverà un po’ di pace e tenerezza solo verso la fine del racconto, grazie all’affetto incondizionato di una nipote, l’unico legame familiare che gli rimane.
Il film ha ricevuto molti elogi per come è riuscito a rendere in modo profondo ed efficace la trama e lo spessore psicologico dei personaggi del libro di Veronesi.
Per quelli di voi che potrebbero essere interessati, lascio il link ad un articolo “sofferto” che ho dedicato al romanzo da cui è tratto il film: Il colibrì.
