Io che amo solo te, il film, il libro Seconda parte

Dedicato a Giuliana

che vicino a Polignano a Mare è nata

e me ne ha parlato così tanto

che mi sembra di esserci stata

e di amarla già.

Grazie…

Cari lettori, come vi dicevo nella prima parte dell’articolo (se l’avete persa potete cliccare QUI), mi sono divertita a scovare le differenze e le similitudini tra il film Io che amo solo te e il libro da cui è stato tratto. È un giochino che facevo già prima di aprire il blog; adesso mi torna utile e almeno spero che diverta un pochino anche voi.



SIMILITUDINI TRA FILM E LIBRO:

1. Polignano a mare, la città bianca coi suoi mille occhi affacciati sul mare, è la vera protagonista del film come del libro. L’intero paese funge da sfondo e scenografia, è uno spettacolare teatro all’aperto con le sue vedute e i suoi strepitosi tramonti.

2. Il Maestrale soffia la sua colonna sonora profumata di mare su ogni scena come su ogni pagina del libro.

3. Fondamentale è il cibo, nella pellicola come nella versione cartacea, attraverso cui passano le antiche tradizioni pugliesi. Ci viene perfino offerta una visione dettagliata del menù del matrimonio.

4. Il successo accomuna il film al libro: il primo è campione d’incassi al botteghino (è stato al primo posto al box office), il secondo è un best seller.

5. Il film mantiene la stessa scorrevole leggerezza del libro, lontana dalla superficialità ma vicina al calore e perfino a taluni lati tragici del sud dove ora si piange, ora ci si rimbocca le maniche e si ricomincia a ridere o, almeno, a sorridere. Perché la vita va avanti sempre e comunque, i matrimoni al sud pure. Ad ogni costo, o quasi.

6. L’indugiare su molti dettagli di un tipico matrimonio del sud. Sono proprio questi dettagli a rendere il film, come il libro, godibile e divertente nonostante la drammatica storia d’amore negata e mai consumata sullo sfondo.

7. I personaggi sono quasi tutti resi in modo da non discostarsi troppo dagli originali letterari e perciò gli attori sono davvero scelti bene per la parte, a mio parere. La figura di Daniela (Eva Riccobono), in particolare, la fidanzata di copertura (omosessuale) del fratello gay di Damiano, Orlando (Eugenio Franceschini), è sgargiante e divertente proprio come ce la si immagina nel libro.

8. Il coming out di Orlando innamorato di un uomo sposato, di cui non conosce l’identità (lo chiama l’Innominato) e che trova casualmente tra gli invitati al matrimonio del fratello, con la moglie, è un momento centrale del pranzo di nozze nella finzione filmica come in quello letteraria, così come il modo pacato e sensibile con cui il padre prende la rivelazione e si rivolge al figlio con un discorso saggio e inaspettatamente moderno, aperto di vedute. Don Mimì ha perso la sua occasione di essere se stesso e felice con la donna amata per convenzione e influenza della famiglia, rimpiangendolo tutta la vita, così desidera che il figlio Orlando non subisca la stessa triste sorte.

9. Molti dialoghi vengono riportati pari pari dal libro: lo   scrittore Luca Bianchini ha infatti lavorato, insieme al regista, anche alla sceneggiatura.

DIFFERENZE TRA FILM E LIBRO:

  1. Nel film le scene sono più slegate e a sé stanti. La scrittura del libro usa un linguaggio più sofisticato ma anche chiaro ed essenziale che mantiene maggiormente un filo conduttore tra gli episodi.
  2. Grazie al mezzo letterario, i sentimenti dei protagonisti sono scavati più a fondo e quindi risultano più chiare le motivazioni e le dinamiche. Il libro ha quindi una maggiore profondità, il film resta più in superficie.
  3. Nel libro la storia di Orlando con l’Innominato ha più spazio, così come vengono approfonditi di più i suoi sentimenti e le sue paure.
  4. L’odio della First Lady Matilde per la rivale Ninella è più eloquente, nel libro: si sa con certezza che Matilde conosce i reali sentimenti del marito, è pienamente consapevole del suo amore per l’altra donna e non ha mai smesso di soffrire per questo. Entrando nella sua testa, attraverso l’autore, abbiamo la possibilità di esplorare meglio i meccanismi psicologici che muovono la sua acredine e la sua invidia.
  5. Ninella viene descritta da Bianchini come una donna che non ha saputo amare la sua famiglia. Il marito ferroviere è stato un ripiego per tutta la vita, e non gli ha mai dato una possibilità. Si riavvicina alle figlie, uscendo dall’egoismo e dal torpore del suo dolore per l’amore negato, solo quando si rende conto che le sta per perdere: Chiara si sta per sposare, Nancy, si rende conto all’improvviso, sta crescendo e presto la lascerà anche lei.
  6. Il libro si articola in tre giornate, venerdì, sabato e domenica, il film invece si conclude col sabato, giorno del matrimonio. La terza parte del libro è in realtà preziosa per capire meglio i personaggi e quello che succederà nel sequel La cena di Natale: il giorno dopo il matrimonio Damiano avrà un intenso riavvicinamento e chiarimento col fratello, Ninella e don Mimì consumano finalmente il loro amore (e restiamo in sospeso non sapendo se sono diventati amanti o se si è trattata di una parentesi), e Damiano e Chiara iniziano la loro vita insieme consapevoli, in fondo, di dover ricucire ognuno il probabile tradimento dell’altra e di avere ancora molto lavoro da fare nel loro percorso di coppia.
  7. Alessia, la ex di Damiano, ha i capelli rossi. È un piccolo insignificante dettaglio, ma siccome è proprio trovando un capello lungo in auto del fidanzato che Chiara sospetta di essere stata tradita, mi è balzato all’occhio che, nella finzione filmica, hanno voluto sottolineare la cosa facendo comparire la ex, dopo il matrimonio, sul sagrato della chiesa, non mora come nel libro ma coi capelli rosso fiamma. Questo rende con più efficacia e inequivocabilmente il tradimento, mentre nel libro Chiara resta nel dubbio.
  8. Damiano, soprattutto, è molto diverso nel libro: ci viene descritto come bruttino, poco attraente e balbuziente, a tratti insicuro. Aver scelto Riccardo Scamarcio come attore per impersonare lo sposo, in questo senso, ci porta per ovvi motivi fuori strada rispetto alla comprensione del personaggio letterario.
  9. Nel film, Nancy in chiesa non canta Yes Jesus Loves Me bensì Over the Raimbow. La motivazione di questa scelta mi sfugge completamente. Forse rispecchia semplicemente il gusto del regista?

Alcune curiosità: 

  • L’abito da sposa indossato da Laura Chiatti e realizzato da Francesca Piccini è finito all’asta per supportare la costruzione di un asilo in Africa.
  • Luca Bianchini e Marco Ponti sono amici dai tempi dell’università. Bianchini compare tramite cameo in tutti i film del regista (anche nei precedenti come Santa Maradona A/R Andata e Ritorno), ma questo è il primo film in cui lavorano davvero insieme (ricordiamo che, oltre tutto, hanno scritto insieme anche la sceneggiatura).
  • La Vespa vintage azzurra che guida Damiano, lo sposo, è la Vespa personale di Scamarcio.
  • La sorella diciassettenne di Chiara, Nancy Casarano alias Angela Semerano, è davvero una cantante nella vita e si è fatta notare nel talent Amici.
  • Tony il calciatore, di cui è infatuata Nancy, gioca veramente nella squadra di Polignano, il Polimnia calcio.

E voi? Avete letto il libro o visto il film? Vi sono piaciuti? Avete notato altre differenze o similitudini?

Mi farebbe molto piacere avere anche il vostro parere…

A presto, un bacione, Greta

3 pensieri riguardo “Io che amo solo te, il film, il libro Seconda parte

      1. Le belle parole che avete speso per me mi lusingano profondamente, e le ricambio di cuore: anch’io mi sono iscritto da tempo al vostro blog. Grazie a voi per i complimenti e per la risposta, e un abbraccio anche a voi! 🙂

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