Quattro volte amica geniale seconda parte

“MAPPA” DEI QUATTRO LIBRI:

  1. L’AMICA GENIALE, PRIMO VOLUME
  • Indice dei personaggil’introduzione, (in questo come nei successivi tre volumi), fornisce una preziosa e utilissima presentazione schematica dei personaggi divisi per famiglie. 

  • PrologoCancellare le tracce. La tetralogia si apre partendo dalla fine della storia: Elena Greco è una scrittrice famosa e ormai anziana. Riceve una telefonata di Rino, figlio di Lina Cerullo, che la avverte che la madre è sparita portando via tutte le sue cose e senza lasciare alcuna traccia. Elena, seppur addolorata e preoccupata, lo invita a rispettare la decisione della madre. Si mette al computer e ricostruisce l’intera storia dei sessant’anni della loro amicizia. È sicura che Lila, in qualche modo, lo verrà a sapere e, contraria com’è sempre stata ad un romanzo sulla loro storia, si farà viva se non altro per protestare e impedirle di scrivere.

“Mi sono seduta alla scrivania. Lila come al solito vuole esagerare, ho pensato. Stava dilatando a dismisura il concetto di traccia. Voleva non solo sparire lei, adesso, a sessantasei anni, ma anche cancellare tutta la vita che si era lasciata alle spalle. Mi sono sentita molto arrabbiata. Vediamo chi la spunta questa volta, mi sono detta. Ho acceso il computer e ho cominciato a scrivere ogni dettaglio della nostra storia, tutto ciò che mi è rimasto in mente.” (Cit. Volume 1 pp. 18-19)

  • Infanzia. Storia di don Achille. Viene qui raccontata l’infanzia delle due amiche inseparabili fin dalla più tenera età e il loro incontro con Nino Sarratore e tutti gli altri personaggi che animano l’intera vicenda. La loro amicizia inizia proprio con una storia di bambole smarrite in uno scantinato buio. Le due bambine credono che sia stato l’”orco” del quartiere, don Achille, a rubarle e, seppur terrorizzate, facendosi coraggio a vicenda, vanno a protestare e a pretendere un indennizzo dallo strozzino, dimostrando da subito un temperamento fuori dal comune.                    Sullo sfondo, la descrizione del rione povero di Napoli, vero protagonista della storia. Da subito viene evidenziato il tema centrale di tutti e quattro i libri: la differenza tra la Napoli povera e violenta, sgangherata e a tratti sboccata, analfabeta e dialettale, del rione di Lina ed Elena, e la Napoli “bene” dei signori colti, eleganti e ricchi che si esprimono in italianoLe due amiche si distinguono dagli altri grazie alla loro intelligenza brillante, e sono in continua competizione, ma anche collaborazione, tra loro. Attirano l’attenzione dei maestri che si battono con le loro famiglie per farle continuare a studiare. La famiglia Greco si convince ed Elena può proseguire gli studi, mentre i genitori di Lina non danno il loro consenso. Nonostante le proteste del figlio maggiore, Rino, ben consapevole della straordinarietà della sorella, Lina è costretta a lasciare la scuola a soli dieci anni per imparare il mestiere di famiglia e fare la scarpara. Continua comunque, pungolata da Elena, a leggere e a studiare. Scrive un racconto, La fata blu, che Elena trova eccezionale e consegna alla loro maestra Oliviero che però, offesa con la famiglia Cerullo, non si esprime. Sapremo solo alla fine del secondo volume che la maestra, alla sua morte, lascia il libretto della Fata blu “in dote” ad Elena ritenendolo molto buono ed efficace.
  • Adolescenza. Storia delle scarpe. Mentre Elena continua a studiare con ottimi risultati, al liceo classico, Lina crea nuovi modelli di scarpe che, poco alla volta, avranno molto successo portando la famiglia fino all’apertura di un negozio in centro. Perseguitata dalla corte del camorrista Marcello Solara, Lina decide allora, a soli sedici anni, di sposare Stefano il salumiere, (figlio dello strozzino, il defunto don Achille), anche per aiutare economicamente la famiglia. Resterà però subito delusa, proprio il giorno del suo matrimonio, rendendosi conto, nel vedere il primo paio di scarpe che ha creato ai piedi di Marcello, che il marito ha siglato un accordo d’affari coi Solara. 
  1. STORIA DEL NUOVO COGNOME. L’AMICA GENIALE, VOLUME II
  • Giovinezza. La storia prosegue narrando la vita delle due amiche dai sedici anni all’età adulta. Elena passa attraverso vari amori, ma il suo cuore resta fedele a Nino Sarratore che invece diventa l’amante di Lila. Per disperazione e per ripicca, Elena cede allora alla corte del padre di Nino, Donato, che già l’aveva più volte molestata, e vive con lui la sua prima notte d’amore sulla spiaggia ischitana dei Maronti. Pentita e delusa, Elena troverà il modo di esorcizzare l’episodio in un racconto che segnerà l’inizio della sua carriera di scrittrice. 
  • Lila ha un figlio, Rino, che è convinta sia di Nino e non di Stefano. Poco dopo riesce a lasciare il marito, violento e corrotto, che nel frattempo ha intrecciato una relazione con Ada, (figlia di Melina la “pazza”), che aspetta un bambino da lui. Nino però sparisce, minacciato e spaventato dai Solara, e la lascia sola. Viene aiutata da Enzo Scanno, un vecchio compagno di scuola innamorato di lei, con cui intreccia una povera e casta ma serena convivenza, e inizia a lavorare in fabbrica. Entrambi, però, si dedicano anche allo studio della matematica, dell’algebra e del linguaggio della programmazione informatica. Elena, nel frattempo, si fidanza con Pietro Airota, rampollo di una famiglia ricca e colta, e arriva fino a laurearsi alla Normale di Pisa. Pubblicato il suo primo romanzo, ispirato in parte al suo incontro sulla spiaggia con Donato Sarratore, si rende conto che, però, il suo libro porta impressa su di sé la memoria della Fata blu di Lila, legandole ancora una volta con un filo invisibile ma indissolubile. Dapprima stizzita e addolorata, ma poi orgogliosa e commossa, porta il libretto che ha conservato, con le belle annotazioni della maestra Oliviero, all’amica, ma Lila ormai ha già voltato pagina e getta il manoscritto nel fuoco della fabbrica.

“Cercai il fascicolo nella borsa, glielo tesi. Lo prese, lo riconobbe, ma non mostrò nessuna emozione. «Sono stata una bambina presuntuosa» borbottò. «Il racconto» le dissi, «è ancora oggi bellissimo. L’ho riletto e ho scoperto che ce l’ho sempre avuto in testa senza accorgermene. Da lì viene il mio libro». «Da quella stupidaggine?». Rise forte, nervosa. «Allora chi te l’ha stampato è pazzo». (…) Avevo immaginato pianti, confidenze, ragionamenti, una bella mattinata di confessioni e riconciliazione. Invece eccoci a questa passeggiata sottobraccio, lei intabarrata, sporca, segnata, io travestita da signorina di buona famiglia.”

  • Degna di nota, ancora, la reazione contraddittoria della famiglia di Elena che da una parte è orgogliosa di lei, dall’altra la percepisce come sempre più estranea. La madre, zoppa e analfabeta, che rappresenta tutto ciò che Elena ha temuto di diventare, – in un eterno conflitto con la figura genitoriale che torna ricorrente in tutti i romanzi della Ferrante, – ha paura di “perdere il primato di madre più fortunata del rione”, fa continui paragoni col destino di Lila, preoccupata che possa risultare migliore di quello della figlia, non riesce neppure a leggere il romanzo di Lenù ma si pavoneggia per tutto il quartiere per i suoi successi di scrittrice e le chiede continuamente soldi per sé e per la famiglia come ha sempre fatto e come ritiene che le sia dovuto.
  1. STORIA DI CHI FUGGE E DI CHI RESTA. L’AMICA GENIALE, VOLUME III.
  • Tempo di mezzoLe due amiche sono diventate donne. Elena sposa Pietro eha due figlie, ma si sente inadeguata alla maternità. Continua a fare la scrittrice, con crescente successo anche all’estero, e diventa l’amante di Nino Sarratore che per lei decide di lasciare la moglie e il figlio. Lila, che nel frattempo è diventata bravissima ad usare i computer, si mette al servizio dei Solara barattando i vecchi ideali con la ricchezza, anche per il bene del figlio che scopre essere in realtà di Stefano e non di Nino. Sullo sfondo, le lotte operaie e le proteste studentesche degli anni Settanta. Questo è il libro più “politico” dei tre, e per questo il più impegnativo e meno scorrevole. Si conclude con Lila che, a sorpresa, e con molta durezza, cerca di convincere Elena a non lasciare il marito e le figlie per inseguire il suo amore di gioventù. Elena è però convinta che l’amica sia in realtà gelosa di Nino e decide comunque di partire con lui.
  1. STORIA DELLA BAMBINA PERDUTA. L’AMICA GENIALE VOLUME IV
  • Maturità e Vecchiaia. Elena, sempre più innamorata, segue Nino a Napoli, lasciando la famiglia a Firenze, dando la priorità a lui rispetto al suo ruolo di madre e alla sua carriera. Tutto passa in secondo piano di fronte alla forza del suo amore, ma non può fare a meno di sentirsi insicura: Nino ha davvero messo la testa a posto ed è finalmente pronto a costruire con lei una famiglia? La ama davvero o resterà per sempre Lina la donna della sua vita? Per provare a dare una risposta bisogna leggere tutto il quarto volume, e non voglio anticipare troppo (o quantomeno tutto, visto che, forse, troppo ho già detto…).  Aggiungo solo che l’Epilogo finale chiude il cerchio e la storia da dove era iniziata. Elena, ormai anziana, riceve un pacco: dentro ci sono le due vecchie bambole che avevano perso da piccole lei e Lila. È proprio da qui che tutto ha avuto inizio, la loro amicizia e perfino la loro passione per il libro Le Piccole donne e quella per la letteratura e la scrittura. Il resto vi lascio il piacere di leggerlo e scoprirlo da soli.

Curiosità:  

Nessuno è riuscito mai a far dire alla “scrittrice” quale sia, tra le due, l’amica geniale. Si è fatto un gran parlare di ciò. Io un’idea me la sono fatta, ma lascio che ciascuno si formi un’opinione personale, e comunque mi sembra irrilevante rispetto al piacere di leggere questi romanzi straordinari. 

La tetralogia dell’Amica geniale è stata letta da milioni di persone e tradotta in quaranta lingue. 

L’anonimato della scrittrice: professori universitari italiani e stranieri, scrittori e detective si sono messi sulle tracce di Elena Ferrante senza giungere a una conclusione. C’è chi giura, prove e documenti alla mano, che si tratti in realtà di questo o quell’altro giornalista napoletano, c’è chi, altrettanto attendibilmente, e dopo accurate indagini, dichiara che non può essere che una donna, ad aver scritto questi come i precedenti libri attribuiti alla Ferrante. Sappiamo dal suo romanzo La frantumaglia che la Ferrante ci tiene a restare nell’ombra per non portar via la scena ai suoi scritti. Non vuole che la curiosità per il personaggio, visto che ormai la sua è una fama mondiale, sovrasti la scrittrice e si sostituisca all’importanza dei suoi libri. Non so se, come dicono, tutto ciò faccia parte anche di un’astuta operazione commerciale. So solo che, come già detto, Elena Ferrante è una delle mie scrittrici preferite in assoluto, e ho amato profondamente tutti i suoi libri. E tanto mi basta.


Spero che, quanti di voi hanno letto questi romanzi della Ferrante, abbiano piacere di intervenire e dire la loro…

Intanto vi abbraccio, come sempre,

Greta

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