Questa sera La5, alle 21.10 ripropone una delle commedie italiane moderne più riuscite di sempre: Tutta colpa di Freud. Sarà perché ha la firma di Paolo Genovese, che di per sé è una garanzia, per il cast stellare, a cominciare dal protagonista maschile, Marco Giallini, o per la trama, particolare ma al tempo stesso così vicina alla nostra quotidianità. Per questo abbiamo pensato di riproporvi l’articolo uscito un po’ di tempo fa sul vecchio blog.
Francesco, padre di famiglia che ha cresciuto le proprie figlie da solo, deve destreggiarsi con i problemi sentimentali delle tre giovani, cercando di ritrovare nel frattempo la sua identità di uomo.
Questa è, in sintesi, la trama di Tutta colpa di Freud, una commedia brillante e ben riuscita, a mio avviso. Diretto da Paolo Genovese nel 2014, è un film ricco di talenti recitativi del calibro di Marco Giallini, Anna Foglietta, Vittoria Puccini, Laura Adriani, Alessandro Gassman e Claudia Gerini, nei ruoli principali, mentre Gianmarco Tognazzi, Daniele Liotti, Edoardo Leo e Lucia Ocone, tra gli altri, arricchiscono un cast veramente ben congegnato.
Ma vediamo più da vicino le caratteristiche dei quattro protagonisti:
Francesco è un analista e un padre attento ed amorevole, che non fa mai mancare alle figlie affetto e libertà. Dopo vent’anni dall’abbandono della moglie, riscopre, grazie alla misteriosa “donna con il cane”, come è solito chiamarla parlando con le figlie, sensazioni e sentimenti che credeva ormai spenti. Esasperato dai continui fallimenti amorosi delle giovani, cerca di bilanciarsi tra ciò che desidera e ciò che loro si aspettano da lui.
Sara, la figlia maggiore, indipendente e determinata, trasferitasi a New York per amore, dopo essere stata lasciata dalla sua fidanzata torna dalla famiglia e decide di diventare eterosessuale, imbattendosi in appuntamenti con uomini sbagliati, che la manderanno ancora di più in confusione.

Marta, la secondogenita, sogna l’amore romantico che legge nei romanzi in vendita nella sua libreria, ma si ritrova sempre ad inseguire uomini che nemmeno la vedono. Finché un giorno scopre un ladro nel suo negozio e, incuriosita dal suo comportamento, lo segue di nascosto. Nascerà così, tra i due, un rapporto difficile ma molto intenso.
Emma, la minore, è una diciottenne affamata d’amore, che intreccia una relazione sentimentale con Alessandro, architetto in piena crisi matrimoniale, di trentadue anni più grande di lei. Impulsiva ed imprevedibile, la ragazza causerà non pochi pensieri al padre che, pur di proteggerla, imporrà all’uomo che frequenta, delle sedute di psicoterapia per cercare di salvare il suo matrimonio, non sapendo che così metterà i bastoni tra le ruote proprio a se stesso.
Paolo Genovese si conferma, con questo film, un grande regista, che sa divertire lo spettatore ma anche appassionarlo e, perché no, farlo commuovere. Con Tutta colpa di Freud tocca un argomento difficile come la sordità con una visione “dall’interno”, di un mondo troppo spesso sconosciuto ai più, trattandolo con il rispetto che merita. Giusto per la cronaca, dello stesso regista sono anche: Perfetti sconosciuti, Immaturi e Una famiglia perfetta.
Lo rivedo sempre molto volentieri questo film, e voi? L’avete mai visto? Cosa ne pensate?
Come sempre vi mando un grande abbraccio, Clara
Curiosità:
Da questo film pochi mesi fa è stata tratta anche una serie TV, composta da otto episodi, che si può vedere su Prime Video. Ovviamente non ho resistito alla curiosità e ho iniziato a guardarla, ma la trama è totalmente stravolta e, nonostante il cast più che valido (tra gli altri troviamo Claudio Bisio, Claudia Pandolfi e Max Tortora), non sono riuscita ad andare oltre la prima puntata, forse proprio perché sono così legata all’originale. Magari ci riproverò prossimamente.